“E io seguito a difendere Maestri…” di Giuliano Pierallini

Annuario 2006

E IO SEGUITO PUNTIGLIOSAMENTE A DIFENDERE MAESTRI

Caro Direttore, caro Roberto,
Non conosco Maestri personalmente, non mi lega al lui alcun rapporto, salvo l’ammirazione che ho per l’Alpinista, la simpatia che ispira la sua persona, la dedizione …con la quale, ancora oggi, in viaggio verso l’ottantina e con qualche problemino, si dedica alla montagna ed in particolare ai giovani.

Quando su Lo Scarpone, mesi or sono, apparve l’Enigma Cerro Torre, che riproponeva la ben nota polemica, che si pensava superata, se non altro dal tempo, relativa alla famosa salita, nella quale perse la vita Toni Egger, reagii con una lettera nella quale stigmatizzavo il modo e la sostanza con i quali i 

Giuliano Pierallini

colleghi Alpinisti mettevano in discussione la salita; lo scritto ebbe pubblicazione. In tre successive lettere tornavo alla carica chiamando in causa il CAI che, a mio giudizio, non si era minimamente preoccupato di difendere dalle calunnie non provate, un suo prestigioso socio onorario, le tre lettere sono state del tutto ignorate. Strano paese il nostro, è la patria di ogni polemica, ma quando qualcuno è chiamato a prendersi una qualsiasi responsabilità, solitamente si assiste al solito scaricabarile o al silenzio in generale, nella speranza che tutto venga dimenticato. E invece no, non si può mettere in dubbio impunemente la parola di un Maestri al quale nulla ha dato e nulla ha tolto il Cerro Torre; è stato ed è un grande indipendentemente da questa squallida vicenda, tutto il resto è chiacchiericcio di bassa lega. Ma c’è un altro punto, a mio avviso di fondamentale importanza, sul quale vale di spendere due parole; mettere in dubbio, senza prove certe, la parola di un Alpinista che dice di aver raggiunto una cima è affermazione destabilizzante; e perché, se son due, non potrebbero essersi messi d’accordo, o tre o quattro e via dicendo, vogliamo un notaio come accompagnatore? A questo vogliamo giungere? Riflettiamo, una volta tanto, e cerchiamo di ristabilire quell’equilibrio che, se non altro il buon senso, consiglierebbe.

Condividi questo articolo attraverso i tuoi canali social!

Lascia un commento