“Passeggiando sulle colline di Scandicci” di A. Ciabatti & P. Mazzoni

Annuario 2006

Nonostante la vicinanza da Firenze le colline di Scandicci offrono degli spunti per scoprire degli angoli poco conosciuti e vedere la città sotto un’angolazione diversa.Queste zone sicuramente poco conosciute ai più, offrono ancora il gusto della sana riscoperta di antichi sapori della collina fiorentina con i silenzi alternati ai rumori ovattati della città in lontananza ai rumori del bosco. Non sono rari gli incontri con animali selvatici tipo il cinghiale o il capriolo. Il Gruppo Scandicci nell’ambito di un mini corso di introduzione al trekking tenuto nel maggio 2005 in collaborazione con il quartiere 5 di Scandicci “Le Colline” ha proposto questi due semplici itinerari che raccordano vari sentieri esistenti. Questi itinerari avendo una buona praticabilità e non avendo forti dislivelli possono essere
percorsi con soddisfazione anche con la mountain bike e spesso si incontrano spesso anche persone a cavallo. Dato che l’itinerario è in buona parte ombreggiato, lo si può percorrere senza problemi anche in estate ma si consiglia di percorrerlo in primavera per godere completamente dell’esplosione dei colori della fioritura dei prati e il risveglio del bosco.

I sentieri si snodano tra boschi di macchia mediterranea, case coloniche,  ville di centenaria esistenza, agriturismo ed aziende agricole che producono olio e vini eccellenti, non dimentichiamo che siamo nella zona di produzione del vino Chianti Fiorentino che è una delle sette sottozone in cui è diviso il più ampio territorio vinicolo del Chianti. Il percorso o i percorsi, dato che possono essere fatti anche separatamente, toccano le frazioni di Mosciano e Marciola.

Mosciano, nel versante fiorentino della collina, possiede una storia millenaria. Il paese è costruito intorno alla chiesa di Sant’Andrea a Mosciano ed all’interno delle mura di un castello carolingio di cui le tracce sono oramai solo sui manoscritti d’epoca. Alcuni storici vogliono sia eretta dai Longobardi intorno all’anno 1000. E’ consigliata la visita allo splendido chiostro attiguo alla chiesa. Suonando al parroco in genere non ci sono problemi per la visita. Marciola, nel versante opposto, quello della Pesa, ha la storia relativamente più recente, si hanno tracce solo dal Rinascimento. Il nome del piccolo centro, derivato dal latino Marcius, e la sua ubicazione all’incrocio di alcune vecchie strade comprovano l’esistenza di un antico insediamento. Il piccolo borgo collinare venne distrutto durante l’ultimo conflitto ma è stato poi ricostruito, attorno al campanile rimasto miracolosamente in piedi cercando di ricreare per quanto possibile l’aspetto preesistente.

Il percorso passa vicino all’Eremo di San Zanobi, (con una piccola variante si può visitare questo splendido angolo di bosco)  patrono di Scandicci, località dove la tradizione narra che San Zanobi nel 415 si sia ritirato in preghiera e fare penitenza. Geologicamente i rilievi collinari sono relativamente giovani, sono formati sostanzialmente da arenarie quarzose felspatiche alternate a strati di argilliti denominate “Argilliti di Mosciano” con intercalazioni di calcari marnosi. Queste colline si sono formate in tempi diversi, prima i calcari nel periodo tra il Cretaceo superiore(130 milioni di anni fa) e l’Eocene (53 milioni di anni fa) e poi le arenarie tra Oligocene (37 milioni di anni fa) e il Miocene inferiore (26 milioni di anni fa)

Ritornando ai tempi nostri, gli itinerari proposti hanno una durata di circa 3 ore ciascuno, possono essere percorsi singolarmente in una mattinata ma possono essere riuniti anche in un unico percorso visto che hanno in comune il passaggio da Pian dei Cerri. L’equipaggiamento necessario è semplice, basta il normale equipaggiamento da trekking. I punti di partenza sono indicati nelle descrizioni.
Anello del Pian dei Cerri

L’itinerario ha inizio dalla sella del Pian dei Cerri 304mt slm di fronte al ristorante “La Taverna del Diavolo” dove si lascia la macchina. La località di Pian dei Cerri prende il nome dall’albero chiamato Cerro simile alla quercia qui molto diffuso fino al periodo mediceo in cui furono fatti i tagli di questi alberi secolari ed iniziò la diffusione tramite reimpianto del Pino domestico e selvatico. Il percorso inizia in direzione di Mosciano lungo la strada asfaltata in leggera discesa per circa 200 m, poi si svolta a sinistra per una strada sterrata carreggiabile, ben visibile fino a raggiungere un’abitazione (246 mt slm). Qui prendiamo a sinistra per 200m, dove si prosegue il sentiero in quota fino a raggiungere, in un bel bosco di Lecci, via di Roncigliano dove lì davanti si trova l’albergo “La Roveta” restaurato e riaperto al pubblico da poco. Si volta ora a sinistra per il sentiero CAI n°0 (sentiero che inizia a Signa e passando sul crinale termina al Galluzzo) iniziando a salire per un bel bosco mediterraneo di Pini, Ceri, Corbezzoli, Eriche, Alloro, Mirto ecc. Raggiunto prima il poggio “La Leccia” 348mt slm poi “Il Poggio Le Calle” 375mt slm, si inizia la discesa, fra folta vegetazione del sottobosco, fino a raggiungere il valico di Marciola 342mt slm. Attraversata la strada asfaltata che dal Pian dei Cerri porta a S. Maria a Marciola, prendiamo il sentiero sulla destra che  scende per un tratto parallelo alla strada asfaltata. Proseguendo verso sud possiamo ammirare il bellissimo panorama, e subito dopo il campanile e la chiesa di S. Maria a Marciola, eretta nel XIV sec. Arrivati nella piazza del paese di Marciola (290mt slm) giriamo a sinistra passando sotto la chiesa e per il sentiero, che una volta era la strada che metteva in comunicazione il paese di Marciola con Torri, si raggiunge il vecchio ponte in pietra, che attraversa il Borro Ribuio (265mt slm). Da qui tenendo sempre il sentiero di sinistra, rimanendo sempre in quota raggiungiamo la strada che dal Pian dei Cerri porta a San Michele a Torri; si svolta a questo punto a sinistra. Si percorre per circa 200m la strada asfaltata, poi a sinistra prima in una strabella, poi in un sentiero fra un campo di olivi e il bosco di Pini e Querce si raggiunge la selletta (327mt slm) fra il “Monte Cioppoli” (336mt slm) e “il Poggio La Sughera” (397mt slm) dove sorge il centro di avvistamenti antincendi boschivi della “Racchetta”. Si prosegue  poi in quota fino a raggiungere un prato dove troviamo nuovamente il sentiero del CAI n° 0. Si prosegue a sinistra lungo la strada asfaltata fino al Pian dei Cerri dove si conclude il nostro itinerario.

Anello di Poggio Valicaia

Il percorso denominato anello di Poggio Valicaia si svolge nella zona est delle colline di Scandicci con base il parco omonimo, toccando il Poggio La Poggiona poi sul crinale verso Chiesanuova  e poi sul versante Scandiccese fino a Mosciano e ritorno. Il percorso inizia dal parcheggio di Poggio Valicaia (297mslm), (parco pubblico gestito) nei pressi del paese de La Romola di centenaria esistenza.  La direzione è verso N in via di Casignano sulla strada bianca fino al bivio in località “La Catena”. Alla sinistra troviamo la fattoria Baggiolino. Iniziamo a salire da questo punto in direzione Ovest nel bosco di Pini e Lecci il sentiero CAI “0” che porta sotto la sommità del colle denominato “La Poggiona” (353 slm). Il sentiero ora largo, continua in discesa tra oliveti e campi verso il rudere di una vecchia abitazione in località  “il Cerro” oltrepassandola. Si segue in modo naturale il sentiero fino alla fine della zona coltivata ad olivi, finoal termine. Il sentiero si addentra nel bosco di macchia mediterranea finoa raggiungere un bivio con una strada forestale (230 msl) dove a destra in breve si può raggiungere il bel laghetto artificiale di Chiesanuova. Il percorso prosegue verso sinistra in direzione NE sempre sotto una bella ombra di Pini e Querce in modo pressochè pianeggiante fino al congiungimento con l’antica strada che collega la villa cinquecentesca di Casignano a San Zanobi. Percorriamo questa strada in salita solo per pochi metri perché all’altezza del cancello metallico voltiamo a destra e poi con alcuni saliscendi si incrociano prima la strada che viene da Casignano poi si  traversa su un piccolo ponte il “Borro di Soglia” fino a raggiungere la strada asfaltata che attraversa l’Arrigo verso Lebbiano. Si volta a dx fino all’incrocio la strada che va verso Scandicci e si prosegue verso Mosciano che si raggiunge dopo poco. Dalla piazza del paese si segue via del Leone fino al primo gruppo di case. Dopo circa 200m si volta a destra per un vecchio sentiero poco evidente. Da qui inizia la parte un po’ più nascosta del percorso. Il sentiero costeggia campi di olivi e dopo poco entra nel bosco. Lo si segue ancora fino alla radura creata dal recente taglio del bosco ceduo e raggiunge una vecchia casa disabitata (260 mslm). Si volta ora a sinistra ed in salita per sentiero ora più aperto si raggiunge il crinale del Poggio al Pino (373 mslm), in direzione Sud, sulla strada forestale creata per il taglio del bosco. Si scende ora fino alla strada asfaltata che da Scandicci raggiunge San Vincenzo a Torri,
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