Il CAI Firenze sostiene Mountain Wilderness International in ‘ The WAKHI Project’

impegnoIl CAI Firenze stanzia dei fondi e l’esperienza alpinistica di due istruttori della Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata Libera Tita Piaz per sostenere il progetto sponsorizzato da Mountain Wilderness.

 Lo scopo di fondo che anima il progetto, coordinato da Carlo Alberto Pinelli, Accademico del CAAI e Chief of the Asian Desk, è quello di facilitare lo sviluppo del turismo di avventura o outdoors in alcune zone della catena himalayana scarsamente visitate dagli stranieri, nell’assoluto rispetto dell’ambiente naturale e delle sue vocazioni, nonché di valorizzare il patrimonio culturale delle popolazioni interessate, con evidenti ricadute economiche positive per gli abitanti locali.

Negli anni 2005 e 2006 l’associazione Mountain Wilderness organizzò in Afghanistan (valli del Panjshir e Corridoio afghano), grazie alla collaborazione della AKDN (Aga Khan Development Network), dell’UNEP (United Nations Environmental Programme), della NEPA (National Environment Protection Agency- Afghanistan) e delle Cooperazioni Italiana e Statunitense, due Corsi di Environment Friendly Mountaineering, riservati a giovani locali di ambo i sessi. Lo scopo dei suddetti corsi era quello di formare gruppi di alpinisti in grado di offrire le acquisite competenze ai turisti stranieri come organizzatori di trekking, assistenti di spedizioni alpinistiche o scientifiche, portatori di alta quota specializzati, esperti di soccorso in alta quota, rangers di parchi naturali.

Carlo Alberto Pinelli (foto C. Barbolini)
Carlo Alberto Pinelli (foto C. Barbolini)

Un paio di anni fa alcuni ex allievi, abitanti nel Corridoio di Wakhan in Afghanistan, si sono rivolti all’Ufficio per l’Asia di Mountain Wilderness per chiedere la ripresa di corsi simili ai precedenti ma limitati ai soli valligiani del posto. A quanto scrivevano, nelle loro zone stava crescendo la  necessità di poter contare su un maggior numero di personale formato.

Infatti, sebbene la situazione generale dell’Afghanistan non fosse ancora del tutto soddisfacente, il Corridoio di Wakhan e l’Hindu Kush nordorientale, non presentavano (e tuttora non presentano) rischi derivanti da instabilità politica, da episodi di banditismo, o da sacche di integralismo e potevano essere raggiunti facilmente attraverso il Tajikistan.

 Nell’immediato Mountain Wilderness può farsi carico di tale bisogno formativo di base mettendo a disposizione gratuitamente, come in passato, un sufficiente numero di istruttori provenienti dall’Europa. Tuttavia si tratterà sempre di un intervento isolato, destinato a perdere efficacia col passare degli anni. Per superare un simile problema Mountain Wilderness ha proposto alla Fondazione Aga Khan di organizzare nella valle di Hunza, ai piedi dei grandi ghiacciai che scendono dal selvaggio gruppo montuoso del Batura, uno speciale Corso di Eccellenza riservato a giovani montanari locali, già forniti di una solida esperienza alpinistica, per dare loro la possibilità di divenire istruttori professionisti di attività sportive e ambientali in alta montagna (trekking difficili, spedizioni internazionali, corsi di roccia e ghiaccio, stages studenteschi, operazioni di soccorso in quota, controllo ecologico del territorio, ecc.); insomma un corso per insegnare ad insegnare. Infatti questi istruttori potranno essere inviati a scadenze fisse in Wakhan (Afghanistan) per formare a loro volta nuovi gruppi di giovani interessati a trarre vantaggi economici da una affidabile conoscenza delle varie attività outdoors che si possono praticare in montagna. In questo modo si garantirebbe la reale sostenibilità temporale dell’iniziativa.

 Contemporaneamente Mountain Wilderness (in collaborazione con alcune agenzie specializzate locali) potrà studiare e mettere in opera un progetto di comunicazione per invogliare non solo i suoi soci ma anche e soprattutto altri alpinisti e trekkisti europei, americani, giapponesi, etc. a visitare le montagne dell’Hindu Kush afghano orientale e le montagne del Karakorum occidentale pakistano, in particolare quelle che si irradiano da Shimshal.

 A questo progetto parteciperanno Carlo Barbolini (Accademico del CAAI, Istruttore Nazionale di Alpinismo) e Tommaso Castorina (Istruttore di Alpinismo) membri della scuola Tita Piaz della sezione fiorentina del CAI.

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