“Come particelle di un regno nella storia della terra” di Giorgia Contemori

Maggio 2008

Se l’esperienza alpinistica fa pensare alla personalità singola ed alle esperienze condotte tra pochi, l’espressione del gruppo è più identificabile tra gli escursionisti. Nell’idea di raccogliere punti di vista diversi e inusuali tra i componenti del variegato universo CAI,

dopo l’alpinismo e l’arrampicata in questa occasione le riflessioni proposte sono di alcuni componenti del Gruppo escursionistico E. Orsini. Il quadro qui proposto nasce da uno scambio di opinioni tra figure diverse, tutte appartenenti a questo ampio gruppo e realizzate durante  una cena in sezione. Pertanto la scelta degli intervistati non intende in alcun caso trascurare gli altri componenti del gruppo o mancare loro di attenzione.
“..Nell’alpinismo sei a contatto diretto con la roccia. Te e lei, la roccia. Salire fin dove puoi. La tocchi e la senti tra le mani. Ti piace. In quelle cose che fai c’è una sfida e la riuscita di tutti gli sforzi sono come una conquista, qualcosa che resta dentro di te. Nell’escursionismo è come entrare dentro una galleria d’arte, dentro un film, e te non stai solo lì a guardare…”

Paolo Billi

Paolo Billi è partito da questa sintesi per parlare di sé e delle sue esperienze dentro il Gruppo E. Orsini. Il confronto di queste due attività nasce dal suo grande coinvolgimento verso le attività in ambiente naturale, e da alcune riflessioni: la cordata è di singoli, mentre gli escursionisti vivono in dimensione corale le attività. Oppure in solitaria, ma per scelta. Insieme a Patrizio Mazzoni di Scandicci hanno seguito tutte le attività propedeutiche al corso di Accompagnatore Escursionistico. Paolo è segnatore di sentieri.
Paolo “Quando cammini è bello fermarsi, ci sono le nuvole, sei la particella di un regno. E poi guardi le rocce, sono la storia della terra
Patrizio “Ogni passo è un punto di vista diverso. Ogni scorcio uno scatto fotografico con mille effetti. Ho cominciato a percorrere sentieri ed andare  veramente in montagna quando mi sono sposato. Solo allora mi sono immerso

Patrizio Mazzoni

completamente in questa dimensione, ho cominciato con gli amici ed il nostro gruppo era sempre numeroso. Una grande soddisfazione fare insieme percorsi e viaggi, organizzarli e vedere qualcuno scoprire esperienze che altrimenti non avrebbe fatto”.
Paolo “La mia passione per l’escursione e per i sentieri nasce fin da piccolo, nell’Appennino Pistoiese dove ci portavano d’estate. Poi crescendo siamo rimasti legati a quell’ambiente: si andava da borgo a borgo la sera tra amici. E non si usava la frontale! Il cammino era sotto i tuoi piedi e dentro di te. E così percorrere strade e monti è qualcosa che si è formato proprio dentro di me.”
Patrizio “ Per fare un’escursione, nei limiti del mio tempo, studio la carta a tavolino. Faccio una ricognizione e poi posso andarci con i miei compagni di viaggio. Dalla carta mi resta visivamente impresso il percorso e me lo vedo ì sotto i piedi. Mi piace studiare i tempi che occorrono e le tappe da fare
”.
Paolo “ Andare in un posto e poi farmi distrarre da altre direzioni è molto stuzzicante. Vedo dei posti e poi ci torno da solo, cerco altri sentieri e soluzioni, a volte in su e giù per diverso tempo. Sono venuto a conoscenza di tante cose nuove con il corso che stiamo facendo, una grande soddisfazione! Ho fatto una gran bella esperienza con i gruppi degli anziani del Cai, spero ci potremo riorganizzare delle attività. Quando facciamo escursioni siamo un insieme di persone tutte diverse tra loro: chi loquace, chi silenzioso, chi va piano e chi di corsa. Ci sono persone che vogliono essere sorrette, chi ha paura del vuoto. Chi vuole fare la giratina tranquilla e chi vuole fare l’avventura, c’è chi non è mai contento…”
Patrizio “ I gruppi hanno una forte componente femminile, e tutto viene svolto insieme. E’ importante tenere unite le persone e comunicare bene serve per stare insieme. Chi va piano cerchiamo di farlo andare avanti e di stargli  accanto: nel parlare non gli pesa accelerare il passo e così procede con meno sforzo. Capitano anche gli imprevisti ma le persone le porti con te. Sono contento quando si completa un percorso anche se è costato tanta fatica, la stanchezza ci abbatte ma poi alla prima occasione in cui ci rivediamo siamo contenti e ricominciamo nuovi progetti. Un’esperienza particolare è stato il corso di Alta Montagna, interessanti le esperienze e l’ambiente del ghiacciaio”. Paolo “ All’estero mi è capitato di vedere i bambini con il caschetto a giro con gli adulti. Iniziare da piccoli è fondamentale, non si deve trattenere lo spirito esplorativo dei piccoli ed occorre stimolare i ragazzi verso l’ambiente. Occorre aprirli a tutto, non le solite passeggiate, anche esperienze più impegnative ma non competitive, così si può stimolare la partecipazione”.
Ghiberto Piccini per la sezione Cai Firenze ha partecipato alla fondazione circa

Ghiberto Piccini

25 anni fa del Progetto “Camminare nel verde” della Provincia di Firenze, il Cai partecipava con ad altre associazioni ( Lipu, WWf, Gruppo micologico, Cai Prato et aa).
Ghiberto “ Ho  partecipato all’avvio di questa iniziativa ed oggi continuo ad  accompagnare i ragazzi delle scuole nelle escursioni. Le  scuole scelgono gli itinerari in relazione alle proposte di tutte le associazioni che aderiscono al progetto. Il numero dei partecipanti è molto cresciuto e noi soci Cai siamo molto contenti di poter accompagnare i ragazzi ed attivare insieme ad i loro insegnanti un buon approccio con l’ambiente. Certo che è importante distinguere, tra quanti operano come volontari e quanti no. I volontari  aspettano la chiamata dalle scuole che selezionano le proposte di escursionismo, gli altri operano professionalmente e per questo svolgono maggiore promozione delle proprie attività. Attualmente credo partecipano quasi 50 associazioni. Quest’anno abbiamo raccolto l’adesione di sei scuole più una che si è unita all’ultimo e le nostre mete saranno le sorgenti dell’Arno, il Parco Eolico.
Pensiamo ad escursioni di livello con specifico contenuto naturalistico ed ambientale. Sono convinto della grande disponibilità dei ragazzi, sono attenti e coinvolti, e sono convinto di quanto siano importanti gli insegnanti per coinvolgerli ed aiutarli a vincere le loro resistenze. Certamente occorre cominciare dai più piccoli cioè alle elementari,  perché non è pensabile che un adolescente di 12-13 anni possa rendersi partecipe più di tanto in queste esperienze soprattutto se non le ha mai fatte. A quell’età poi gli interessi sono altri! Occorre fargli capire la differenza tra un albero ed un altro, ma di sicuro anche molti adulti non saprebbero distinguere un abete da un faggio! Il nostro gruppo escursionistico è stato tra i primi ad essere ufficialmente riconosciuto e quest’anno è il 20° anno di attività.
Io sono nato in campagna ed il motore per questa mia passione e per le escursioni sono stati i funghi. Poi ho li ho lasciati in secondo piano quando la micologia è iniziata a diventare come una mania diffusa. Ho potuto conoscere il Prof. Cetto e questo mi ha permesso degli approfondimenti scientifici, ma ho cominciato da solo, ed ho sviluppato il senso della riflessione e dell’orientamento. Certo adesso ho molti bollini sulla tessera ma credo che assieme ad altri sia importante trasmettere il proprio coinvolgimento
”.

Giuseppe Ercoles

Giuseppe Ercoles Consigliere del Gruppo Orsini “ ho sempre svolto l’escursionismo in gruppo, difficilmente ho affrontato ed affronto delle escursioni in solitaria – non l’ho fatto proprio perché è una dimensione che non mi appartiene. Sono stato molto impegnato con il lavoro e mi sono potuto concedere escursioni ed attività ambientali nel tempo libero del fine settimana. Ho frequentato le Apuane ampiamente, e d’inverno mi sono sentito a mio agio nell’Appennino, con ramponi e picozza.
Credo in generale che praticare  attività in solitaria sia possibile ma solo con grande responsabilità e poi occorre sempre tener conto degli aspetti sanitari: la disidratazione per esempio è ampiamente sottovalutata da quanti svolgono attività all’aperto ed  invece è una delle cause primarie di disturbi nell’età adulta. Mi sono iscritto qualche anno fa la Cai, quando i miei amici non potevano più continuare l’attività escursionistica. La mia è stata un’adesione di riconoscenza! La segnaletica mi ha permesso di andare e tornare dai molti luoghi che ho attraversato! Senza quella segnaletica io come tante altre persone non potrebbero frequentare gli ambienti naturali. Continuo a seguire i gruppi come accompagnatore e credo che questo ruolo comporti anche di poter rassicurare le persone. Siamo tutti diversi ed occorre tenerne conto. Chi accompagna è una figura fondamentale ed in certi momenti critici è risolutivo
”.
Marco Isidori Presidente del Gruppo Orsini “ conosco il problema dei numeri –

Marco Isidori con Marina De Cillis

perché spesso è il numero dei componenti delle escursioni che può creare delle complessità e dei rischi. Quando organizziamo le nostre uscite siamo ben contenti del nutrito gruppo di adesioni. Svolgere le attività comporta sempre molte attenzioni a cominciare da quella di rendere tutti partecipi. Lo spirito dell’escursionista è fondamentalmente di gruppo, a differenza di altri ambiti qui chi partecipa vuole stare con gli altri. Le attività si sviluppano con una forte componente di partecipazione e condivisione e gli accompagnatori sono un punto di forza di queste esperienze. Loro stessi esprimono un forte spirito di gruppo e non è inconsueto che anche i più bravi accompagnatori possano avere delle crisi di paura andando da soli”.
Questo gruppo ha realizzato 43 uscite nel 2007. Un notevole impegno ma che ci fa sempre rinnovare mete ed aspirazioni.
“Possono essere anche motivi personali a spingere una persona ad iscriversi ad attività come queste. Nella vita ci possono essere momenti critici, occorre cercare le soluzioni.” dice Carla Cangini” ma la gratificazione è una questione di puro piacere personale. Ho cominciato in età adulta, dopo aver praticato camminate ed escursionismo mi sarebbe piaciuto fare anche le ferrate ma non ho trovato molte le compagne per questo. Ho intrapreso queste esperienze dicendomi: vediamo se riesco! Debbo dire che ho fatto molte cose che non avrei neppure immaginato. Non mi aspettavo di poter fare tante cose, e dal 1990 ad oggi ho conosciuto e parlato con tante tante persone.
A parte agosto e dicembre nelle festività, ho sempre fatto tutte le escursioni domenicali. Ho cominciato e via a ruota libera, puro divertimento  e senza neppure fare corsi o prendermi delle responsabilità. Ora ho un po’ rallentato ma quando posso non mi trattengo
”.

Piero Lazzerini

Piero Lazzerini consigliere del gruppo è componente della Commissione responsabile della formazione e selezione degli AE(accompagnatori escursionisti)” ho cominciato per caso…perché il mio approccio con la roccia e l’alpinismo è avvenuto con l’arruolamento tra gli alpini! Ho fatto corsi di roccia, il soccorso alpino, attività in montagna, e poi per un certo periodo mi sono distaccato da queste esperienze. Sono poi tornato e con il Cai svolgo diverse attività.
Credo fondamentalmente che non si conoscono tutte le diverse esperienze che questa realtà associativa realizza, anzi spesso noi stessi non comunichiamo diffusamente quello che svolgiamo. Il volontariato può assumere un aspetto secondario rispetto alle attività più commerciali, ma in realtà si produce un tessuto molto solido di iniziative e relazioni, magari peccano in termini di visibilità ma ci sono concretamente.
Quest’anno realizzerò un’aspirazione al di fuori del gruppo escursionistico, perché da tempo volevo fare l’esperienza di una spedizione. Ricorre il 140° anniversario della fondazione della sezione fiorentina e verrà realizzata la spedizione in Perù.
Parteciperò anche io tra gli altri componenti e potrò sperimentare i vari aspetti alpinistici legati all’ambiente che andremo a visitare
”.  Queste riflessioni vorrebbero essere solo note dell’ampia realtà rappresentata dal Gruppo escursionistico E.Orsini. Una breve raccolta di punti di vista e contributi da parte di originali partecipanti che insistono tutti sulla dimensione di gruppo dell’escursionismo.
Dice un antico proverbio indiano “prima di giudicare una persona, cammina per tre lune nei suoi mocassini” (si potrebbe dire nelle sue scarpe da trekking?)

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