“Auguri, auguri, auguri” di Remo Romei

Maggio 2010

Sono stato invitato a scrivere dei tre compleanni che quest’anno festeggia la nostra Sezione: SCI CAI, Coro la Martinella, e prima uscita della nostra rivista sezionale. Bellissimi ed importanti compleanni.

Della nostra rivista, che usci nel Gennaio 1910, che dire? Un organo importante per la comunicazione fra, e per, tutti i soci. A momenti alterni è arrivata sino ad oggi. Abbiamo avuto periodi facili con personaggi che hanno scritto dei bellissimi articoli e periodi meno felici, dove si è fatto molta fatica a trovare articoli da pubblicare, Speriamo che si possa continuare ancora per altri 100 anni con tanti amici che vogliono collaborare scrivendo articoli d’attività sezionali. Auguri di buon proseguimento.

Del Coro della nostra Sezione, “la Martinella”, che compie 40 anni, non devo dire molto perché si è fatto conoscere ed apprezzare sia in Italia sia all’estero con innumerevoli concerti e manifestazioni. Grazie a tutti i coristi che si sono succeduti ed a quelli presenti che ancora hanno voglia di far sentire i bei canti, e di aver portato il nome della nostra Sezione in Europa.  Ringraziamenti particolari ai bravi maestri per la loro pazienza e bravura.

Mi è più facile invece scrivere dello SCI CAI, perché sono l’ultimo dei “Cannibali”, cosi ci chiamavamo quando eravamo con gli sci ai piedi. In “illo tempore”, in Borgo S. Apostoli, nella nostra Sezione, esisteva la SUCAI che organizzava lo sci e partecipava con i suoi iscritti alle gare, ma purtroppo tutto fu interrotto dalla guerra perché molti dei ragazzi universitari furono richiamati ed il tempo dello sci fu interrotto. Passata la bufera, diversi non ritornarono e quelli rimasti dovevano pensare alla loro carriera, visto il momento difficile. Ci riprovarono, ma la cosa non funzionò. Il Consiglio della Sezione decise di formare un gruppo che si occupasse dello sci. Chiamò l’Anna Berzi, Moser, lo “svizzero” trapiantato a Firenze e nostro socio, e Gerli detto il “Giampi”. Questi chiamarono anche il giovane socio Remo, che diede inizio alla sua carriera di “capo macchina” ed organizzatore CAI.

La mattina avanti giorno inforcavo la bicicletta e con gli sci sulle spalle mi trovavo, con altri amici, al posteggio notturno in via delle Belle Donne, da lì andavamo in Piazza S. Trinita a prendere quello che allora si chiamava “bus”. Un mezzo con quattro ruote che faceva un puzzo infernale e che, con calma e pazienza, ci portava sulle piste dell’Abetone. Cosi nacque lo SCI CAI. La prima volta che fu organizzata la settimana bianca andammo, a Sappada e fu una vera conquista. Furono organizzate anche alcune “gare” per i soci, che chiamammo “dei Cannibali”, perché erano gare caserecce e senza cronometraggi seri.  Poi piano piano le cose si sono evolute, i mezzi di trasporto migliorati, altri amici sono venuti a dar man forte.

Oggi abbiamo Daniela, Presidentessa veramente in gamba e brava che lavora con tanto entusiasmo. Si vede proprio che i cromosomi del Babbo non si sono dispersi. Grazie a te continua quello che noi “Cannibali” abbiamo iniziato. Credo che gli amici, che sono a sciare in alto, saranno soddisfatti di vedere questi risultati. Per il prossimo 100° compleanno, forse, non potrò scrivere più, perciò invito tutti gli amanti dello sci di aiutare questa nostra Presidentessa, date il vostro aiuto come si conviene in ogni buona famiglia, perché una può fare, ma tre fanno molto di più. Aiutando e dando il nostro contributo si dimostra di voler bene al Club d’appartenenza. Vi auguro tantissime belle discese con tanta neve, sole e salute.

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