“Ararat ascensione del Mt. Agri (mt. 5.137)” di

Annuario 2007

In data 31 luglio 2007, i nostri consoci Carlo Labardi e Nelusco Paoli hanno raggiunto la vetta della montagna di Noè, massiccio vulcanico che si staglia suggestivo sull’altopiano anatolico.
La salita all’Ararat si è svolta lungo la via normale del versante sud-ovest, la sola che è consentita dal governo turco, che non presenta, peraltro, alte difficoltà tecniche. La salita, durata tre giorni, è stata caratterizzata dal bel tempo eccezion fatta per le frequenti nuvole che si formano nella tarda mattinata e che, talvolta, sono accompagnate da temporali. Base di partenza è stata la città di Dogubayazit, celebre per la fiabesca fortezza di “Ishak Pasa”, a 35 Km. dal confine iraniano, situata a 1.950 mt. di quota.

Carlo e Nelusco sulla cima dell’Ararat

Dopo un primo trasferimento in fuoristrada  fino all’alpe di Elikoy (mt. 2.000), grazie a tracce di sentiero fra i pascoli, Carlo e Nelusco hanno raggiunto il primo campo posto a circa 3.200 mt di quota. Una tappa caratterizzata da frequenti incontri con pastori curdi, molti dei quali giovanissimi, che vivono pressoché allo stato nomade accudendo i loro greggi. Il giorno successivo, un ripido sentiero sassoso e molto più disagevole del precedente, li ha portati a quota 4.200 mt. dove hanno posto il campo II in luogo affatto comodo per il poco spazio a disposizione ma affollato fra l’altro anche da americani e iraniani che hanno trovato il giusto spirito per fraternizzare (potere magico della montagna!).

Il 31 luglio, alla luce delle frontali, prima su tracce di un ripido sentiero pietroso e poi, da quota 4.700 circa, su facile ghiacciaio, che ha comunque richiesto l’uso dei ramponi,  hanno raggiunto la cima, alle 7 circa, nel bel mezzo di un’alba limpidissima che permetteva la visione di molte cime innevate della catena caucasica. Classici abbracci e strette di mano fra alpinisti di varie nazionalità ad una temperatura di circa -5 gradi e quindi, dopo una breve permanenza in vetta per evitare il consueto temporale del “midday”, la discesa che, in sei ore circa,ha riportato i nostri al primo campo per il pernottamento. Il giorno successivo Carlo e Nelusco erano di nuovo a Dogubayazit.

il campo base ai piedi della parete sudovest
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