“Incontri di vetta” di Stefano Saccardi

Maggio 2007

La decisione era presa da tempo; guardando il calendario della Sottosezione della Cassa di Risparmio nel momento della sua uscita mi balzò subito agli occhi l’alba sul Monte Sagro (Alpi Apuane mt. 1742) nella notte tra il 23 e il 24 luglio. E’ una gita tradizionale … della Sottosezione che viene svolta tutti gli anni ma alla quale, per un motivo o per un altro, non ho mai potuto parteciparvi. Sono riuscito, con grande soddisfazione di padre, a coinvolgere nell’avventura anche mio figlio Niccolò sicuro di poter fare con lui un’escursione affascinante: risalire di notte la vetta di una montagna e aspettare l’alba.

In città il caldo è tanto ed afoso, le previsioni dicono nuvole ma partiamo speranzosi perchè almeno un po’ di fresco lo prenderemo ugualmente! Il ritrovo è per le 19 al Rifugio Carrara di sabato 23 luglio; siamo in ventuno tutti  fiduciosi nonostante le nuvole che sovrastano il Rifugio; in lontananza il mare di Carrara non si distingue, è un grigiore unico con il cielo! Come da programma alle 20 il rito propiziatorio della cena presso il Rifugio a base di testaroli al pesto, taglierini e fagioli, arista arrosto, anatra in salmì e naturalmente le prelibate torte della moglie del gestore; vino della Lunigiana! A chi dovesse capitare in zona raccomando una visita al Rifugio Carrara, che ha da poco cambiato gestione, perché è molto accogliente, ci si mangia benissimo ed è facilmente raggiungibile.

Dopo una cena così chi si azzardererebbe mai a risalire la montagna di notte? Invece alle 22 come mossi da una magica spinta salutiamo i gestori, scendiamo alle macchine lasciate a Campo Cecina e ci trasferiamo alla Foce di Pianza base di partenza. Con frenesia mettiamo su gli scarponi, sistemiamo gli ultimi dettagli, luce alle frontali e alle 22,45 zaino in spalla! Come per incanto nella notte buia una fila di ventuno lucine si muove sgangherata in quà e in là come tante lucciole lungo i pendii del Sagro.A destra le luci della Garfagnana, dietro quelle di Carrara e sopra la testa molte nuvole e poche stelle!
Alla luce delle “frontali” il pulviscolo alzato dai piedi sembra nevischio che rifrulla vorticosamente nell’aria. Nonostante l’arista e i fagioli la fila rimane compatta fino alla Foce della Faggiola; da qui l’ascesa si fa più ritta! Guardando in su verso il Crocifisso di vetta si intravede una lucina tremula: non saremo soli a vedere l’alba! Ne vedremo anzi ne sentiremo delle belle! Salendo incontriamo due persone, un ragazzo ed una ragazza in una tendina montata per passarvi la notte; naturalmente, come potete immaginare, i commenti da osteria che seguono sono i più disparati e coloriti! All’antecima vedo il grande Crocifisso di metallo illuminato dalla luna che sta sorgendo da dietro il Grondilice, le nuvole stanno diradando, si vedono le stelle.

Niccolò lo intravedo avanti, è già arrivato, lui è un diesel, quando nello sbuffare degli ultimi metri di salita mi arriva agli orecchi una melodia canora che non mi è nuova, che mi ricorda una canzone imparata quest’anno, una “fissazione” di Ettore e subito mi chiedo: che ci sia un coro in vetta al Sagro? Passo la Madonnina di marmo bianco e vado alla ricerca di mio figlio prima, e del posto per dormire dopo; chi conosce il Monte Sagro sà che la sua cima è veramente fatta “a punta” e che dormirvi in una ventina è problematico per riuscire a non rotolare giù lungo i pendii! Intanto dalla zona della Madonnina la melodia canora seguita a giungere agli orecchi e mentre preparo il sacco a pelo sento un nostro amico che saluta delle persone, il tutto alla luce delle frontali e della luna: Salve di dove siete? Di Carrara e Voi? Noi di Firenze! Di Firenze? Conosci La Martinella… sono nostri amici? Certo che conosco La Martinella c’è qui con noi anche uno dei coristi (cioè il sottoscritto).
Mi chiamano e mi avvicino: ciao ma siete per caso del Monte Sagro? Si! Io sono della Martinella, abbiamo cantato insieme a Lodi, ma c’è anche il maestro Baggiani? Ciao sono qui, fatti riconoscere!

Bè insomma non ci crederete erano in cinque: il maestro Buggiani, suo fratello ed altri tre coristi del Monte Sagro che se la cantavano tra bottiglie di liquori e di vino già vuote ed altrettante da vuotare, insomma si le loro voci erano ben calde! Il tutto in barba, si fa per dire, della Madonnina di marmo bianco! Invitato ad unirmi al coro, unico primo fra i presenti non posso rifiutarmi ma la voce non esce vuoi per la fatica, vuoi per il freddo, ma dopo un “gotto” di grappa riesco comunque ad emettere qualche nota da primo e riusciamo a mettere su un “Se tu ritorni” che se lo sentisse Ettore gli verrebbe lo sconforto per due mesi! Informo il maestro Buggiani dell’intenzione di Ettore di farci imparare “Mi hanno fatto burattino” e seduta stante la cantano tutta per me! Se fosse stato per loro l’alba l’avremmo vista cantando e vuotando le poche bottiglie ancora piene ma sia per la stanchezza sia per non fare brutta figura con il Buggiani, in quanto unico primo del gruppetto e per di più matricola, saluto tutti gli astanti e infilo nel sacco a pelo. Ma guarda un po’ chi ti vado ad incontrare sul Sagro! Il nostro gruppo si addormenta piano piano mentre “loro” seguitano a cantare tranquillamente. Qualcuno mi chiede: Stefano ma non canteranno mica tutta la notte? Non credo con tutto quello che hanno bevuto! Poi piano piano tutto si calma e nella notte buia ma stellata cala il sonno sulla vetta! Poche ore di sonno ma intenso ed il sole sorge dietro il Pisanino, è uno spettacolo: il cielo è sereno, Vinca sembra un presepe, le cime delle Apuane appaiono tutte nitide e dettagliate nel controluce mentre svettano dal mare di nuvole bianche che sembra panna montata e che ricopre le valli giù fino al mare!

L'alba dalla cima della Pania della Croce

Qualche foto, un buon caffè caldo dell’amico Giappichelli, raccattiamo le nostre cose; saluto gli amici del Monte Sagro mentre il Buggiani se la dorme ancora profondamente sotto la Madonnina e la comitiva scende per il ritorno. Mentre scendo mi rivedo la salita notturna, la “coreggiata” in cima alla montagna, l’alba, le nuvole ecc. e mi dico: Ah! Se Ettore ci facesse cantare un po’ di più di montagna! Abbraccio Niccolò e gli dico: bè però ce n’è di gente strana di notte in vetta al Monte Sagro!

Condividi questo articolo attraverso i tuoi canali social!

Lascia un commento