“La mia prima traversata” di Irene Gramegna Marinelli

Annuario 2010

Sto facendo colazione alla sorgente sopra il lago Nero; davanti a me un’immensa vallata circondata da alte montagne. Sulla sinistra il Gomito, il Libro Aperto e il Corno alle Scale, a destra la Foce di Campolino e dietro a me l’Alpe Tre Potenze. Intorno il silenzio che domina quest’immensa prateria di mirtilli che iniziano a diventare rossicci.

Verso il Lago Santo Modenese

All’improvviso il paesaggio cambia: sono sull’Alpe Tre Potenze. Davanti le Alpi Apuane, sembra quasi di toccare con le mani quelle bianche striature di marmo. Il silenzio qui è interrotto dal rumore del vento che mi rinfresca dalla sudata fatta durante la ripida salita tutta piena di ciottoli. Ripreso il cammino arrivo al Passo di Annibale, dove non posso fare a meno di pensare alla leggenda che racconta sia stato attraversato dal condottiero con il suo esercito e con gli elefanti. Visto il paesaggio, se è vera la leggenda, deve essere stata un’impresa straordinaria.

Alle due del pomeriggio sono a Foce di Giovo comodamente seduta su un sasso vicino a una sorgente dove mi riposo, faccio uno spuntino e bevo una freschissima acqua. Ripartiamo, mi ero dimenticata di dire che insieme a me c’è nonno Carlo, e subito siamo impegnati in una ripidissima discesa su sassi instabili che rotolano sotto i nostri piedi. Poi un interminabile cammino in mezzo al bosco, l’ultima rinfrescata e bevuta a una sorgente che sgorga quasi raso terra e finalmente il Lago Santo: nostra sudata meta.
Al Lago Santo Modenese

Qui la mia poesia dei grandi silenzi, del rumore del vento sulla cresta o dei mille piccoli rumori del bosco, cessa improvvisamente: sembra di essere al mercato delle Cascine.

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