“Sottosezione di Pontassieve Alpinismo Giovanile: gioia e speranza” di Carlo Sarti

Maggio 2008

Domenica 24 febbraio ha avuto inizio il corso di alpinismo giovanile 2008. Come coordinatore della Sottezione di Pontassieve sono contentissimo per il numero dei nostri iscritti a questa attività … che da alcuni anni facciamo insieme alla Sezione. Già l’anno passato, dopo un bel po’ di tempo, era sembrato che qualcosa si rimuovesse in questa direzione. Seppure solo tre i ragazzi,  Mattia, Gaia e Silvia erano stati entusiasti delle uscite in cui si erano divertiti e avevano apprezzato gli argomenti trattatati durante le uscite inserendosi  benissimo nel gruppo di Firenze già esistente. Anche le famiglie erano state contente dell’attività svolta e felici nell’aver  visto i propri figli cosi interessati. In questo quadro và poi inserito Niccolò, unico superstite delle minime partecipazioni degli anni precedenti, che compiuto 18 anni è rimasto nel gruppo ed è  diventato aiuto Accompagnatore dopo avere frequentato il corso organizzato dalla Sezione.
Così  domenica 24 febbraio erano 7, su 8 iscritti, (un ragazzo era via per qualche giorno con la scuola) i partecipanti alla prima uscita effettuata  nello splendido ambiente innevato di Pratorsi e del Monte Gennaio. Proprio in questi giorni altri due bambini si sono aggiunti e parteciperanno anche loro dalla seconda gita prevista il prossimo 30 marzo a Larderello. Siamo quindi a dieci. Un risultato mai sperato anche perché portare i ragazzi in montagna oggi è impresa molto difficile. Ecco il motivo di tanta contentezza.
Ma come è nato l’alpinismo giovanile nella nostra Sottosezione? Quando è stata messa la prima pietra perche tutto iniziasse? Si può dire che tutto prese corpo  vent’anni fa quando noi non eravamo ancora confluiti nel C.A.I.  e formavamo il Gruppo Escursionistico “Andrea Cosi”. In effetti allora non si parlava proprio di “Club Alpino Italiano” né tanto meno di “Alpinismo Giovanile”  (non sono sicuro ma credo che anche nel C.A.I. stesso la cosa cominciò a prendere forma proprio in quel periodo) ma quel mercoledì sera, durante la consueta riunione settimanale del consiglio del gruppo, l’idea del sottoscritto di cercare di coinvolgere i giovani nell’andare in montagna, abbia messo le fondamenta per l’attività giovanile futura che poi, dopo la creazione della nostra Sottosezione, si chiamerà “Alpinismo Giovanile”. Accidenti!! Vent’anni!! Quanto tempo è passato!
Quanti ricordi!! Ovviamente tutti  pensarono a contattare una scuola. Li di ragazzi ne avremmo trovati tanti e farsi conoscere era più semplice. Venne quindi contattata la Scuola Media di S. Francesco anche perché era la Scuola Media del comune di Pelago dove aveva sede il nostro Gruppo. L’Istituto  rispose alla nostra iniziativa in maniera molto positiva e iniziarono le prime escursioni. Venne poi la volta della Scuola Media “Maltoni” di Pontassieve che, saputo dell’inziativa, ci chiamò e anche con loro cominciò la collaborazione. Le scuole hanno sempre denominato le nostre escursioni “gite di istruzione”.
Qualche giorno prima dell’uscita ci recavamo in due o tre accompagnatori presso l’Istituto scolastico dove proiettavamo alle classi interessate le diapositive dei posti che sarebbero stati luogo delle escursioni, si spiegava ai ragazzi cosa portarsi dietro e poi rispondevamo ad eventuali domande. Alla fine del 1990 con il grande aiuto dell’amico Remo Romei venne costituita, con inizio ufficiale 1 gennaio 1991, la nostra Sottosezione.
E’ da quel momento che si inizia a parlare di “Alpinismo Giovanile” e di gruppi nostri di ragazzi da portare in montagna per una conoscenza in sicurezza di questo ambiente.  Nei primi due anni di appartenenza al sodalizio, in ogni caso, furono solo le scuole a fare attività con un alto numero  di escursioni. Il nostro primo gruppo di ragazzi si formò nell’estate del 1993 e fu portato da Renato Romano e la Vera (come si dice noi) per una settimana, all’inizio di settembre, al Rifugio del C.A.I. di Stia al Passo della Calla. Fu un bel successo e la strada per l’A.G. era oramai intrapresa. Venne quindi istituito il primo corso e così fra, alti e bassi, siamo arrivati ad oggi e a questo bel momento.
La nostra Sottosezione ha anche organizzato due corsi per Accompagnatori Sezionali di A.G. il primo, all’inizio dell’attività, mentre il secondo qualche anno dopo venne curato personalmente dagli allora membri della Commissione T.E.R. di Alpinismo Giovanile. Mi ricordo sempre delle sere, era sempre il venerdì dopo cena, in cui Aldo Scorsoglio (oggi presidente della Commissione Centrale di A.G.) la Barbara Bottoni e Pippo Bianchi venivano da noi ad istruire gli aspiranti Accompagnatori dopo essersi fatti  un sacco di chilometri arrivando dall’Emilia Romagna. Una dedizione encomiabile che ancora oggi merita un grazie di cuore.
La figura dell’Accompagnatore è infatti importantissima. Lo è sicuramente in tutte le attività del C.A.I. ma in quella dell’ A.G. riveste un importanza forse maggiore  visto l’utenza a cui si rivolge. I ragazzi.
Noi, infatti ci rivolgiamo a loro in un età compresa fra gli 8 e i 15 anni e la responsabilità è veramente tanta. Sono questi anni fondamentali per una crescita armonica ed equilibrata e diventa per noi necessario fare bene. Con gli esseri umani non si può sbagliare. Ecco perché nei corsi per accompagnatori, oltre alle materie tecniche, viene trattata anche la psicologia relativa all’età in questione.
Accompagnare i ragazzi in questo primo approccio all’ambiente montano non è cosa semplice. Dobbiamo saper insegnare, ma anche, saper giocare con loro, se occorre, specialmente nella prima fascia di età (8-10anni).
In ogni caso i ragazzi, di qualsiasi età siano, ci devono sentire vicini. E’ importante questo perché quello che noi cerchiamo di trasmettere  sia da loro recepito. Non dimentichiamo poi che la montagna, come si dice, è scuola di vita, e ha in se valori come amicizia condivisione ecc, che ognuno di noi cerca di far recepire ai ragazzi nei momenti che passiamo insieme. L’esperienza di Accompagnatore mi ha fatto apprezzare  l’importanza di questo aspetto e anche capire gli incredibili limiti della vita giornaliera dove certi valori, salvo qualche eccezione, sono merce rara, aumentando così la difficoltà nei rapporti umani arrivata ormai ad un livello semplicemente allarmante.
Come ho detto da qualche anno facciamo un unico corso A.G. insieme alla Sezione in modo da unire le forze. Ho avuto quindi modo di approfondire la conoscenza con gli altri Accompagnatori, persone fantastiche, con cui condivido i bei momenti che passo insieme ai ragazzi. Siamo un bel gruppo e questo mi dà tanta fiducia per il futuro.
Bene. Quello che ho scritto è un po’ di storia della nostra sottosezione ed è anche la mia storia, come quella di altri miei amici che come me hanno deciso un giorno di mettersi in gioco, e lo hanno fatto e lo fanno ancora sempre  con tanta gioia e speranza, non ostante i momenti di delusione.
E’ la stessa gioia e speranza che da sempre leggo sul volto dei  ragazzi quando mi sorridono e mi parlano. Gioia e speranza che invece noi adulti raramente sappiamo donarci.

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