Recensione di Roberto Masoni
Comincio con una banalità: le qualità alpinistiche di Ermanno Salvaterra non sono, e non possono essere, sconosciute. Non ha bisogno di un libro per essere conosciuto. La sua è una straordinaria carriera costruita giorno dopo giorno, la cornice di un quadro che ha al centro la passione, il richiamo, il fascino del Cerro Torre, la montagna patagonica che possiamo definire “dei trentini”.
Nutrivo una certa curiosità di questo libro. Non mi aspettavo grandi scoperte, era solo il tassello di anni di studio sul Cerro Torre. Il libro conferma le mie aspettative anche se fuori dagli schemi tradizionali, è infatti scritto a due mani, una delle quali estranea, se non emotivamente, alle grandi imprese condotte dall’Ermanno sulle pareti del Cerro Torre. Una scelta discutibile, il resto è cronaca.
Rimangono alcuni tasselli incompiuti anche alla luce delle polemiche, dei giudizi, delle personali posizioni caratteriali e mediatiche intercorsi fra l’Autore e Cesare Maestri. Interessava sapere, più di ogni altra cosa, se la via Maestri alla nord era stata ripetuta, se davvero fosse mai esistita. Il libro non lo svela, racconta invece della salita di Salvaterra alla nord. Bella via, non c’è dubbio, anche se viziata da doppie, da tiri di vie già aperte. Niente che possa far credere che Maestri abbia davvero compiuto quell’itinerario.
E poiché ho una mia idea in proposito, da Salvaterra mi aspettavo di più.
L’UOMO DEL TORRE – PENSIERI NEL VENTO di Ermanno Salvaterra – Piero Calvi Parisetti – Alpine Studio 2012