Annuario 2012
Dall’Enciclopedia Treccani on line troviamo la definizione: “Brina o nebbia che, nelle notti umide e di freddo intenso, si cristallizza sui rami, le foglie degli alberi ecc. formandovi un rivestimento di ghiaccio molto fragile.Questo suggestivo e particolare fenomeno è stato illustrato con una serie di immagini da Giancarlo Campolmi nella presentazione “Il bosco fatato”. Immagini della calaverna, che si è avuta a Villa Arrivabene il 19 novembre scorso. L’evento in collaborazione con il Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna ha avuto lo scopo di valorizzare e illustrare il versante Fiorentino del Parco.
Durante la serata abbiamo potuto ammirare le foto che Giancarlo ha scattato catturando questo fenomeno atmosferico che nonostante sia frequente in inverno, non sempre capita di poterlo ammirare. La calaverna è causata dalla nebbia ghiacciata: le piccolissime goccioline di vapore sospeso in aria che la compongono, quando le temperature sono sottozero, si congelano e lasciano questo coreografico strato di ghiaccio bianco sulla vegetazione.
In presenza di vento e a varie intensità, come spiega Giancarlo, capita di avere accumuli di ghiaccio anche trasversali e dalle forme più strane e irregolari, come abbiamo apprezzato dalle zoomate delle foto, che passano da forme tipo “cotone” a forme di “aghi di ghiaccio”. La serata è proseguita con uno spettacolo della Associazione “La Leggera”; dove Filippo Marranci e Marco Magistrali con l’arte di veri “cantastorie”, muniti di fisarmonica e tamburello ci hanno riportato indietro nel tempo: in un’epoca in cui le storie venivano raccontante “a veglia”.
L’associazione La Leggera (Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale) che ha sede a Rufina è nata con lo scopo di riportare alla luce tradizioni, canti e balli attraverso attività di ricerca etnomusicologica e antropologica nel territorio della Val di Sieve. In questi ultimi dieci anni la documentazione è stata arricchita con la memoria di suonatori e cantori anziani di origine contadina e artigiana, che hanno contribuito alla vita culturale del territorio attivamente fino alla fase di disgregazione del tessuto sociale e culturale, dovuta allo spopolamento delle campagne che si è avuto intorno agli anni cinquanta.
La manifestazione si è conclusa con gli assaggi dei prodotti gastronomici tipici del Parco, sapientemente illustrati da Carlo della Associazione “Andrea del Castagno” e valorizzati nelle sale che il Quartiere 2 di Firenze ha messo a disposizione.