Lo Sci Cai nel bosco fatato di Daniela Serafini

Annuario 2012

Dall’Enciclopedia Treccani on line troviamo la definizione: “Brina o nebbia che, nelle notti umide e di freddo intenso, si cristallizza sui rami, le foglie degli alberi ecc. formandovi un rivestimento di ghiaccio molto fragile.Questo suggestivo e particolare fenomeno è stato illustrato con una serie di immagini da Giancarlo Campolmi nella presentazione “Il bosco fatato”. Immagini della calaverna, che si è avuta a Villa Arrivabene il 19 novembre scorso. L’evento in collaborazione con il Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna ha avuto lo scopo di valorizzare e illustrare il versante Fiorentino del Parco.

(foto: G. Campolmi)
(foto: G. Campolmi)

Durante la serata abbiamo potuto ammirare le foto che Giancarlo ha scattato catturando questo fenomeno atmosferico che nonostante sia frequente in inverno, non sempre capita di poterlo ammirare. La calaverna è causata dalla nebbia ghiacciata: le piccolissime goccioline di vapore sospeso in aria che la compongono, quando le temperature sono sottozero, si congelano e lasciano questo coreografico strato di ghiaccio bianco sulla vegetazione.

In presenza di vento e a varie intensità, come spiega Giancarlo, capita di avere accumuli di ghiaccio anche trasversali e dalle forme più strane e irregolari, come abbiamo apprezzato dalle zoomate delle foto, che passano da forme tipo “cotone” a forme di “aghi di ghiaccio”. La serata è proseguita con uno spettacolo della Associazione “La Leggera”; dove Filippo Marranci e Marco Magistrali con l’arte di veri “cantastorie”, muniti di fisarmonica e tamburello ci hanno riportato indietro nel tempo: in un’epoca in cui le storie venivano raccontante “a veglia”.

L’associazione La Leggera (Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale) che ha sede a Rufina è nata con lo scopo di riportare alla luce tradizioni, canti e balli attraverso attività di ricerca etnomusicologica e antropologica nel territorio della Val di Sieve. In questi ultimi dieci anni la documentazione è stata arricchita con la memoria di suonatori e cantori anziani di origine contadina e artigiana, che hanno contribuito alla vita culturale del territorio attivamente fino alla fase di disgregazione del tessuto sociale e culturale, dovuta allo spopolamento delle campagne che si è avuto intorno agli anni cinquanta.

La manifestazione si è conclusa con gli assaggi dei prodotti gastronomici tipici del Parco, sapientemente illustrati da Carlo della Associazione “Andrea del Castagno” e valorizzati nelle sale che il Quartiere 2 di Firenze ha messo a disposizione.

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