Un primo, breve bilancio del 2014 di Roberto Masoni

ROBERTO MASONIAnnuario 2014 – Siamo quasi al termine di questo secondo anno di mandato. Un anno che ha confermato la bontà delle nostre iniziative che sono andate aumentando non solo in quantità ma soprattutto in qualità. Il merito e il ringraziamento va, come sempre, alle nostre realtà, i Gruppi, le Sottosezioni e ad ogni singolo Socio, che sono riusciti a offrire programmi articolati di grande interesse premiati, peraltro, dalla numerosa partecipazione registrata. E’ un ottimo risultato che, non ho dubbi, troverà conferma nel prossimo anno.

E’ stato un anno faticoso ma ricco di soddisfazioni. Un anno del quale parlerò con maggiore puntualità nella relazione che presenterò all’Assemblea Ordinaria dei Soci fissata per venerdì 27 marzo 2015. Ma seppur limitandomi nella descrizione del lavoro che questo Consiglio Direttivo ha svolto nel 2014, sento l’obbligo di mettere a fuoco alcune cose.

La prima.

Fra le soddisfazioni più grandi vi è la felice conclusione delle questioni che hanno caratterizzato la permanenza in vita, o meno, del Gruppo Speleologico Fiorentino. Un gruppo storico, di grande importanza e tradizione per il CAI Firenze, che ha visto compromesso il proprio cammino per tutta una serie di ostacoli sorti nel proprio ambito e oggi felicemente conclusi. Il GSF ha ora un nuovo Consiglio Direttivo spinto da un grande entusiasmo che sono certo darà un forte impulso all’attività speleologica fiorentina. Una vicenda che si è conclusa, ed è per noi grande motivo di soddisfazione, con il ritorno del Gruppo nei locali della nostra sede, un ritorno che era tuttavia già programmato da tempo. Ma è in questo momento che voglio rivolgere un pensiero a Eleonora Bettini, che è soprattutto un’amica. Eleonora ha svolto il suo ruolo con grande passione, è stata un ottimo Presidente del GSF che non ha mai smesso di trasmettere a chiunque l’amore che prova per quest’attività. Grazie Eleonora. Al tempo stesso voglio inviare un caloroso in bocca al lupo ad Andrea, nuovo Presidente del Gruppo e peraltro anch’egli un amico, che sono certo saprà superare, con l’aiuto del nuovo Consiglio, quel momento di riflessione e di inattività verificatosi nel 2014.

La seconda.

Prendetela come una riflessione a voce alta essendo uomo che non ama nascondersi, che ama invece la chiarezza dei propri comportamenti. Un costume che credo mi sia riconosciuto al di là delle antipatie. Nei sei mesi nei quali si è protratta la discussione del GSF non ho fatto il tifo per nessuno, non lo farei nell’ambito di nessun Gruppo, di nessuna Sottosezione. Ho partecipato a tutte le riunioni, ho indetto due assemblee straordinarie essendo divenuto, dalle dimissioni del vecchio Consiglio in poi, un “reggente” di fatto del Gruppo. Ho agito, io credo, come ogni Presidente avrebbe fatto. Ho cercato il dialogo, ho cercato di ricreare un minimo di rapporto comune fra anime diverse, non ho mai leso l’autonomia del Gruppo perchè mai mi sono permesso di farlo nei confronti di qualunque Gruppo, anche a rischio di vedere compromesso qualunque tipo di dialogo. Mi sono comportato con correttezza e rispetto. Ho espresso le mie opinioni, questo sì. Rispetto anche quelle degli altri, è ovvio, ma ora è il momento di andare avanti.

La terza.

Abbiamo risolto molti, se non tutti, i problemi legati alla gestione della palestra indoor del Mandela Forum. Anche questo grazie al dialogo. Grazie quindi al Comitato di Gestione e cioè a Marco Orsenigo, a Marco Passaleva, a Carlo Barbolini e a Leandro Benincasi. Abbiamo risolto molti casi spinosi, abbiamo fatto passi avanti fra mille difficoltà di ogni genere, abbiamo riconquistato fiducia nel nostro modo di comportarsi all’interno dello spazio che ci è stato affidato. Grazie a tutti i turnisti, grazie a tutti coloro che hanno speso il loro tempo per raggiungere un obiettivo molto importante per la realtà del CAI Firenze.

La quarta.

Nel 2014 è di nuovo cresciuto il numero dei nostri Soci. Lo dico con soddisfazione visto le difficoltà che in tempi come questi incontra tutta la nostra società civile. Torniamo a crescere anche se i numeri non sono così eclatanti. Ma è un segnale, un buon segnale per il futuro. E’ un premio ai nostri sforzi, agli sforzi di tutti noi, sono numeri che ci premiano, come dicevo, per la bontà delle nostre iniziative. Eppure non tutto è andato come io personalmente avrei voluto. Vi sono molte cose delle quali non sono soddisfatto e me ne assumo la responsabilità. Abbiamo in qualche modo cercato di ridurre i nostri costi, stiamo cercando di recuperare quote indebitamente versate, abbiamo cercato di eliminare qualunque spreco. Siamo sulla strada giusta.

Solo un’ultima riflessione. 130 anni fa, nel marzo del 1884, moriva Quintino Sella, uno dei padri fondatori del nostro Sodalizio. Un punto di riferimento per tutti noi. Ed è proprio a 130 anni dalla sua morte che la Sezione di Firenze, la prima a nascere nell’ambito del Club Alpino Italiano, ha iniziato un percorso che tutti ci auguriamo possa concludersi con l’organizzazione del 100° Congresso Nazionale del CAI. Un Congresso nel quale, se ci sarà affidata l’organizzazione, sarà coordinatrice insieme al Gruppo Regionale Toscano del CAI. Un evento di interesse nazionale che servirà come tappa di avvicinamento ai nostri 150 anni di vita e che sarà inserito nelle iniziative promosse dalla nostra Amministrazione Comunale nell’ambito delle celebrazioni di Firenze Capitale. Un Congresso che avrà un tema cruciale per il futuro del CAI e cioè il volontariato.
Un tema, come leggete da altra parte della Rivista, già sollevato all’Assemblea Nazionale di Grado del maggio scorso. Incrociamo le dita.

Un abbraccio a tutti Voi.

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