“Alessandro era un amico” di Sergio Cecchi

Alessandro era un amico.
Non un grande alpinista, come a volte ci capita di commemorare su queste pagine, era un amico. Non un grande sciatore, era un amico. Di lui non si può fare l’elenco delle cime
conquistate, ma ricordare il modo generoso, affettuoso, disinteressato, con cui si rapportava agli altri.
Nel 1999 Alessandro Sandrelli si iscrisse per la prima volta al corso di sci e da allora è sempre stato un membro dello Sci-CAI; è stato consigliere dal 2004, rieletto nel 2007,
2010, 2013. Intorno all’anno 2009 volle dare una mano anche nel campo dell’escursionismo, attività che aveva iniziato sempre con noi alle settimane estive.
Frequentò il corso e nel 2011 fu nominato ASE. Nel 2013, in primavera, il primo male: ricoverato a Torregalli per l’asportazione del rene. Cure e controlli, è stato benino per
qualche mese, infatti era tornato in montagna nell’estate e anche nell’inverno successivo, l’ultima uscita che ha fatto con noi è stata in Tirolo nel mese di marzo 2014.
Poi sono ricominciati i problemi: trombosi a una gamba, polmonite, ecc. Alla fine del 2014, ancora pochi sapevano della reale gravità del male. All’inizio del 2015 lo stronzo
tumore si era diffuso sempre di più nel corpo di Alessandro. Noi ricordiamo sempre che, quando qualcuno si lamentava un po’ troppo, Ale aveva una sua tipica frase che troncava
ogni discorso inutile: “è un mondo difficile”.

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