Caro Ugo, mi chiedono di scrivere e raccontare chi sei stato. Io mi trovo veramente in difficoltà. Come si fa a raccontare un’amicizia durata una vita?
Come si fa a riassumere tutte le ore passate insieme e tutte le chiacchiere che ci hanno accomunato.
Credo però che non ci sia bisogno di un amico per rammentarti, tutti ti ricordano per quanto hai lavorato e dato alla nostra Sezione e a tutti quelli che chiedevano aiuti e consigli.
Io ho avuto qualche cosa in più, il piacere di esserti amico e di lavorare assieme per la nostra Sezione e so quanto hai dato e fatto, magari ritagliandoti il tempo fra un impegno e l’altro, la mattina presto o la sera tardi. Per quelli che non ti hanno conosciuto dirò che eri uno che andava in montagna, che per starti dietro mi veniva il fiatone, sciavi e facevi parte della scuola trentina assieme a Stenico e ad altri forti rocciatori, eri di casa da Piaz. Poi il lavoro ti costrinse a stare nuovamente a Firenze ma l’amore per i monti e per il CAI non diminuì e appena avevi un pò di tempo ritornavi in Dolomiti.
Caro amico io spero che tu possa essere sereno su altre montagne, assieme ai tanti amici veri che come te hanno dato molto al nostro Club.
Con affetto
Remo