Un saluto ai soci del Cai Firenze Alfio Ciabatti (Presidente del CAI Firenze)
Il mandato che insieme agli amici eletti nelle ultime votazioni mi accingo a svolgere è sicuramente impegnativo ma allo stesso tempo stimolante. Ringrazio per primo il Past President Roberto Masoni per il grande lavoro svolto nel suo mandato che ha avuto l’apice nel 100° congresso nazionale del CAI tenutosi appunto a Firenze ma ringrazio soprattutto tutti i soci che partecipando alle votazioni hanno voluto dare fiducia ad un progetto.
Gli argomenti trattati appunto nel recente congresso nazionale CAI, prima citato, sono stati chiari nel segnalare la necessità del rinnovamento del volontariato nel CAI. In questo senso emerge la necessità di guardare avanti proiettando il Club Alpino Italiano in modo più concreto nel contesto della società moderna.
I temi della montagna come noi li consideriamo, sono valori universali. Vanno dalla cultura, allo sport, all’avventura, la conoscenza, la comunicazione, l’umiltà, i giovani, la solidarietà. Nella piccola scala, qual è la Sezione, tutti questi temi sono presenti, sono una ricchezza in quanto sono la dimensione vera della nostra associazione nella collettività.
Oggi è necessario rilanciare il CAI nella società fiorentina con energia pur nelle difficoltà materiali esistenti. La presenza dovrà essere reale ma sobria in tutte le situazioni attinenti il particolare ambito. Saranno attivati tutti i collegamenti possibili con la PA per presentare le potenzialità e le competenze come motore di conoscenza e fruizione dell’ambito montano e naturale in genere.
Abbiamo già iniziato a individuare e valutare tutte le possibili soluzioni per migliorare la comunicazione. Nel nostro ambito esistono capacità e competenze che sviluppano iniziative spesso non conosciute. Oggi la tecnologia ci mette a disposizione numerosi e nuovi strumenti, quindi abbiamo deciso di riorganizzare la redazione di Alpinismo Fiorentino su tre canali, la rivista, il sito web e i canali social. É in studio il rinnovo del sito web che interagirà principalmente con Facebook senza escludere gli altri social. Ci siamo dati l’obiettivo di rinnovare la newsletter rendendola più funzionale pubblicandola con una cadenza maggiore per comunicare ai soci e simpatizzanti tutte le iniziative e notizie della Sezione e del CAI.
La formazione è uno dei cardini del sodalizio. In questo senso i corsi, porta principale di accesso al CAI, hanno già una buona frequentazione. Ma probabilmente si può fare di più. Molti, forse, non sanno la molteplicità di offerta formativa nella Sezione di Firenze. I corsi su vari livelli spaziano da quelli di Alpinismo e Arrampicata, Scialpinismo, Escursionismo, Speleologia, Alpinismo Giovanile, Sci Alpino (discesa) e Snowboard, Sci di Fondo, oltre ai corsi tematici sulla neve e sulle ferrate. Un patrimonio da conoscere e soprattutto da far conoscere.
La cultura, elemento alla base del nostro modo di andare in montagna, deve emergere, in quanto elemento distintivo del CAI fin dalle origini. La riorganizzazione della commissione TAM per la conoscenza e tutela dell’ambiente montano, è un obiettivo reale. Anche il Coro La Martinella, una realtà consolidata, è parte importante della cultura. Continueremo a proporre iniziative e serate sulla montagna a “360 gradi” anche per mezzo di sinergie con altre associazioni sul territorio pur nel rispetto delle reciproche identità.
Un’altra importante presenza è data dalla bella realtà qual è la palestra di arrampicata al Mandela Forum dove la frequentazione è in continuo aumento ed è una finestra per conoscere le altre attività del CAI fiorentino.
La sentieristica, l’attività CAI forse maggiormente riconosciuta in ambito pubblico, è curata dall’omonimo gruppo in modo direi brillante. Questa importante funzione a fronte di un impegno continuativo di un ridotto numero di soci durante la settimana, permette la fruizione e conoscenza del territorio con la necessaria tranquillità a tantissima gente. Segnalo con piacere che in questo periodo sono in progetto la segnatura degli itinerari tematici più importanti dell’Appennino tosco emiliano. Aggiungo inoltre, la possibilità forse poco conosciuta, di visualizzare on-line i sentieri della provincia di Firenze sulla parte del sito web della Sezione dedicata ai sentieri.
La trasparenza degli atti come normalità sarà resa maggiormente concreta anche attraverso la regolare pubblicazione sul sito di tutto quanto potrebbe essere di interesse al socio. Inoltre individueremo tutte le soluzioni possibili per la razionalizzazione delle spese di gestione tramite il coinvolgimento di tutte le strutture.
I giovani sono i pilastri della società. A loro dovremo dedicare molte energie. È auspicabile una maggiore apertura per iniziative sostenibili verso l’esterno, le scuole, le famiglie, gli scout e ogni altra situazione possibile in quanto la presenza del CAI nella società civile è garanzia di conoscenza e cultura dell’ambiente montano.
Dovremo guardare avanti attraverso nuovi progetti. Il più importante è sicuramente la ricorrenza nel 2018 per i 150 anni della fondazione della Sezione. Questo avvenimento dovrà essere organizzato al meglio. Stiamo pensando ad un volume e una serie di iniziative lungo tutto il 2018. Inoltre in questi anni ricorrono i 100 anni della Grande Guerra. Ricorderemo questo triste ma importante momento della nostra storia con iniziative dedicate.
Si avverte la necessità di migliorare l’attività escursionistica. Gli accompagnatori di escursionismo saranno ‘cacciatori di idee’. Idee per riscoprire montagne e ambienti, con le loro storie da conoscere e far conoscere con tutta la preparazione e competenza possibile.
L’alpinismo in tutte le sue forme sarà sempre un riferimento in quanto sinonimo di avventura, esperienze, educazione. In questo senso la sicurezza, parola spesso abusata dovrà essere percepita come un percorso di consapevolezza dove preparazione e avventura convivono per minimizzare il rischio nello splendido gioco dove la libertà è il filo conduttore. Anche il recente tema ‘Montagna per tutti’ la riscoperta della montagna e dell’arrampicata per i disabili, sta diventando sempre più importante e sentito e, coerente con il nostro modo essere alpinisti, vogliamo continuamente sostenerlo.
Ci sarebbero molte altre cose da scrivere e solo per motivi di spazio sono costretto a non menzionare. Mi perdoneranno tutti gli amici per le varie attività non citate, perché tutto quello che vediamo è dovuto al lavoro nascosto e appassionato di tanti di noi.
Dobbiamo guardare tutti insieme un po’ più in là e come diceva il grande Walter Bonatti: “più si sale, più si guarda lontano e più si sogna” e a me piace sognare.
Un caro saluto Alfio Ciabatti