La Breche deRoland

di Neri Baldi

Vista mozzafiato del Cañon de Ordesa, gioiello geologico dei Pirenei Aragonesi

I Pirenei, decisamente, non sono dietro l’angolo e mal si conciliano con una gita di fine settimana. Offrono peraltro spunti sia alpinistici che escursionistici di tutto rilievo.

Particolarmente accattivante è la Brèche de Roland (o Brecha de Rolando, in spagnolo), una gigantesca spaccatura del crinale (larga 40 e alta 100 metri) a quota 2.804, sul confine tra Francia e Spagna, posta alle spalle del Cirque de Gavarnie e prospiciente la Valle de Ordesa.

Secondo la leggenda, la Breccia fu creata da Orlando, nipote e paladino di Carlo Magno, con un colpo inferto alla montagna quando cercò di distruggere la sua spada, Durlindana, per evitare che cadesse nelle mani dei saraceni dopo il massacro di Roncisvalle, episodio bellico tutto sommato modesto e anomalo nel contesto della riconquista a danno degli insediamenti arabi nella Penisola Iberica. La vicenda fu amplificata dalle chansons des gestes, composte dai trovatori sia in langue d’oïl che in langue d’oc, in cui si esaltavano i valori cristiani e il mito dell’eroe leale e impavido (Orlando) e del malvagio traditore (Gano di Maganza). In realtà le fonti storiche ci dicono che si trattò dell’imboscata ad opera dei baschi (solo in parte cattolici e comunque desiderosi di mantenere buoni rapporti anche con gli arabi) alle retroguardie dell’esercito di Carlo Magno che rientrava precipitosamente in Francia per far fronte all’insurrezione dei Sassoni, da poco sottomessi. La Brèche è raggiungibile da ambo i versanti, con itinerari ben descritti sui principali siti web di alpinismo/escursionismo. Dal versante francese, assai più frequentato vista la relativa facilità di accesso, è possibile raggiungerla in giornata; il versante aragonese prevede un lungo (seppur affascinante) avvicinamento attraverso il Cañon de Ordesa e occorrono più giorni; possibile è anche un anello.

A mezza costa sospesi fra le nuvole sul versante settentrionale del Taillon;
sullo sfondo il Pic des Sarradetes.

Dalla Francia, da Gavarnie, si può salire in auto fino al Col de Tentes e poi a piedi sulla strada divenuta ormai inagibile alle macchine che porta al valico (2.270 m), Port de Boucharo (Puerto de Bujaruelo). Dal colle si imbocca il comodo sentiero a sinistra che procede a mezzacosta, si supera con un po’ di cautela qualche roccetta e una cascata, fino a un colletto da cui si scende al Refuge de la Brèche (2.587 m) dal quale la Brèche ben si vede. Si risale la vasta pietraia fino al ghiacciaio superiore e da lì si continua su terreno in- fido e assai scivoloso (utili ramponi e piccozza) fino alla fenditura vera e propria. Sicuramente da consigliare è la facile salita al Taillon (3.144 m), proseguendo a destra sul versante spagnolo prima la base poi la cresta.

Dalla Brèche è possibile la discesa al Ri- fugio Goriz (2.160 m) con un duplice itinerario: passando sul sentiero alto alla base della parete, con un tratto attrezzato ed esposto; ovvero con l’itinerario basso, lungo il pendio morenico fino ad un ampio colle da cui si scende facilmente al rifugio. Dal ripiano sotto la Brèche è anche possibile raggiungere direttamente la Pradera di Ordesa senza passare dal rifugio.

La Brèche e ciò che resta del ghiacciaio superiore

A questo punto è il caso di spendere due parole sul Parco Nazionale di Ordesa che tutela l’omonimo cañon, struttura geologica unica per ampiezza in tutta Europa, una sorta di Colorado dei Pirenei. Caratterizzato da falesie vertiginose, circhi sospesi, aerei bastioni e cascate luminose, Ordesa è espressione di tutto ciò che è smisurato con panorami di estrema bellezza e di sorprendente originalità. Una generosa coltre vegetale composta da faggi, pini, salici, frassini e pioppi ricopre il fondo del canyon, percorso dalle acque cristalline del rio Arazas che formano splendide cascate. Insomma, vista spettacolare e panorami mozzafiato. Il cañon fa da contraltare al grandioso circo di Gavarnie, più brullo, posto sul lato francese: entrambi i versanti costituiscono un complesso unitario di tutela montana, iscritto dall’Unesco (nel 1997-1999) nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Dal Rifugio Goriz, è possibile la salita al Monte Perdido (m. 3.348 m), ma questa è un’altra storia.

Pure possibile è lunga la traversata dal Rifugio Goriz al Rifugio Bujaruelo con un duplice itinerario: attraverso il sentiero Senda de los Cazadores che passa alto sul margine del cañon per poi scendere su un impegnativo pendio fino alla Pradera di Ordesa; ovvero fino al pianoro del Soazo ed imboccare il facile sentiero Senda Cola de Caballo che scende dolcemente a destra del corso d’acqua. Dalla Pradera è possibile utilizzare il bus per scendere a Gorla, oppure continuare fino al Rifugio Bujaruelo. Da qui per rientrare verso Gavarnie si segue il sentiero che porta al Puerto de Bujaruelo (Port de Boucharro) da cui si raggiunge il Col des Tentes se si è partiti da questo punto, altrimenti si scende a Gavarnie, chiudendo così l’anello.


L’esile bastionata del crinale si staglia verso il cielo come la prua di un bastimento e divide il versante francese da quello aragonese; all’estrema destra sullo sfondo la cresta del Taillon

Che dite … non vi è venuta la voglia di una gita un po’ diversa dal solito?

Condividi questo articolo attraverso i tuoi canali social!