In cammino

Testo di Giuseppe (Alfio) Ciabatti
Foto di Simone Picchianti

  • Dove vai?   
  • Parto per fare la Via degli Dei.  
  • Perché?
  • Così. Voglio provare.     

Così comincia un viaggio.

A volte senza un motivo forte ma spesso per curiosità, talora per una sorta di sfida con se stessi ma più frequentemente con la voglia di avventura e di conoscenza. Questo è il Cammino. Oramai sono moltissimi che attraversano l’Appennino, le Alpi per un percorso a tappe, lungo spesso molti chilometri, anche in qualsiasi condizione di tempo. 

Lungo la Via degli Dei nel tratto da Monte di Fo a San Piero a Sieve

Gli antichi percorsi, che oggi vengono chiamati “Cammini”, nascevano o da necessità pratiche (commercio, transumanza, guerre) o da motivazioni religiose. Ognuno segue una linea ideale che affonda le radici nella storia lontana. Ai giorni nostri la loro riscoperta, ad uso dei turisti/escursionisti, serve a promuovere la conoscenza dell’ambiente naturale, della storia e della cultura di un luogo e di un popolo.  

Dalla via degli Dei che percorre per buona parte la via Flaminia Militare realizzata nel periodo romano, alle vie del sale nelle Alpi Liguri, alle vie della transumanza, alla riscoperta dei percorsi legati ai momenti tristi delle guerre mondiali come la linea Gotica o la Via della Pace sulle Alpi e moltissimi altri itinerari, ogni percorso ha un’anima che la caratterizza. Ma molti percorsi sono anche internazionali come la Via Francigena che collega Canterbury con Roma attraverso il centro Europa e Italia, le vie Romee germaniche dal nord Europa verso Roma, il Cammino di Santiago di Compostela tra la Francia e la Spagna. 

I percorsi europei 2019 – www.era-ewv-ferp.org

Si percorrono prevalentemente a piedi ma anche in bicicletta. E il mezzo pubblico, treno o bus, permette il trasferimento nei punti di arrivo o partenza chiudendo così un circuito virtuoso.  

Camminare vuol dire anche leggere il paesaggio, ammirarne la bellezza, cogliere il significato dei particolari entrando in contatto con la realtà dei luoghi che si attraversano. Vuol dire anche ripensare ad un tempo passato mettendosi nei panni degli avventurosi di altri tempi che si mettevano in viaggio per il pellegrinaggio della vita oppure per poter vendere o comprare mercanzie.  

Oggi è una sorta di riappropriazione di se stessi nello splendido scenario di montagne e colline, fiumi e borghi tra stradelle e sentieri in luoghi suggestivi, dove il camminare non è solo una attività fisica ma la riscoperta della bellezza della mente che si libera dai ritmi quotidiani. Il passo lento permette anche di intrecciare relazioni autentiche. In un sorriso che può nascere nei momenti della fatica, della soddisfazione, del sudore e della gioia per il raggiungimento della meta, c’è il senso della vita. E il compimento del percorso diventa la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo con l’obiettivo spesso di fare un altro cammino.  

Appennino autunnale, lungo il Sentiero Italia CAI, il Giogo di Corella – Foto A. Ciabatti

Molti sono alla ricerca del percorso di più giorni per mettersi alla prova. Anche con la sola compagnia del proprio zaino. Come diceva Renato Casarotto, grande alpinista prematuramente scomparso: Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male. 

Camminare è anche una grande forma di educazione dove si impara il rispetto per l’ambiente, per noi stessi e per gli altri. Nonostante la moderna tecnologia a cui non bisogna affidarsi completamente, è necessaria una buona preparazione tecnica e psicofisica per ridurre i possibili rischi.   

Percorsi Italia da www.francigenaintoscana.org

Dislivelli non molto elevati con scarse difficoltà tecniche, ambienti autentici e poco antropizzati, semplici emergenze da riscoprire, vecchi ponti da attraversare, strade secondarie e sentieri, questi sono i territori dell’Appennino attraversato da numerosi itinerari. In questo senso la Toscana offre una miriade di luoghi caratteristici da riscoprire. Inoltre i buoni cibi che i territori offrono, sono un richiamo irresistibile per tanti escursionisti anche da fuori Italia generando una microeconomia per gli ambienti rurali che sarebbero in altro modo dimenticati.  

Vie in Toscana

Le comunità attraversate lentamente stanno metabolizzando questi nuovi viaggiatori così lontani dai modi finora conosciuti scoprendo e apprezzando questo nuovo tipo di turismo. L’età media oscilla fra i 20 e i 60 anni con picchi di frequentazione nella parte più giovane e in quella più datata. A differenza di qualche anno fa, ora si trovano molti più connazionali di prima su questi itinerari.  

I viandanti e pellegrini, come un tempo, non hanno molte pretese: un percorso segnato per evitare di perdersi e semplici ospitalità dove potersi lavare, consumare una cena calda e trascorrere la notte. Queste essenziali necessità richiedono peraltro capacità di gestione organizzativa del Cammino e anche promozionale per conoscere e far conoscere i valori e le emergenze dei luoghi attraversati.  

In Italia i Cammini nascono circa nella seconda metà degli anni 80 del secolo passato a seguito della prima segnatura e mappatura dei sentieri fatta prevalentemente dal CAI. E già allora si intravedeva un nuovo modo di fare escursionismo. Se per l’alpinista l’obiettivo in genere è la cima, la meta dell’escursionista-viaggiatore è l’attraversamento di territori seguendo un filo ideale che può collegare aspetti storici, religiosi o anche ambientali come il recente Sentiero Italia CAI.  

Nell’interessante convegno tenuto a Pistoia il 2 dicembre 2017 con il titolo A piedi nella Storia, Itinerari transappenninici e sviluppo dei territori montani, coordinato dal CAI in occasione di Pistoia capitale della cultura, sono stati analizzati tutti gli aspetti dei percorsi storici, da quelli antropologici a quelli naturali fino a quelli economici. La presenza di Enti Pubblici come il MIBACT, le Regioni Toscana e Emilia Romagna, le Università della Toscana e dell’Emilia Romagna e altri numerosi e qualificati relatori, ha permesso di avere un quadro abbastanza delineato su questa nuova tematica ambientale. L’esito del Convegno è stato quello di una maggiore attenzione e sensibilità comune a questo nuovo aspetto turistico in continua crescita che pone nuove e interessanti problematiche di gestione. 

La Via degli Dei verso Monte di Fo

Gli itinerari fuori dai centri abitati si svolgono prevalentemente su sentieri presidiati dal CAI segnati con il tradizionale segno bianco rosso. Ma il Cammino utilizza molto spesso più sentieri ed altre tratte e questo comporta la necessità di una apposita segnaletica in genere verticale, omogenea dall’inizio alla fine. Cartelli che dovranno essere raccordati con quelli del CAI che in molti casi cura la manutenzione e segnatura della rete sentieristica con i propri volontari con grande e impagabile spirito di servizio.  

La Via degli Dei nei pressi di Fiesole

Ma l’aumento dei frequentatori porta anche altri problemi una volta sconosciuti. I sentieri possono attraversare terreni che oltre a comunali o demaniali possono essere privati. Se il passaggio sul sentiero nei pressi di una abitazione o una fattoria da parte di pochi individui prima era tollerato dal proprietario, nel caso che il percorso si trasformi in Cammino di grande frequentazione, il proprietario può avere dei disagi o peggio può chiudere l’accesso avendone il diritto. Il coordinamento tra le Amministrazioni Comunali, il gestore della rete sentieristica, dell’itinerario e degli eventuali privati, diventa a questo punto indispensabile e deve essere affidato a una organizzazione capofila. 

Purtroppo la scarsa conoscenza delle problematiche dei Cammini li sta portando alla proliferazione incontrollata. Nell’entusiasmo della riscoperta dei vecchi itinerari, vari appassionati hanno iniziato a individuare percorsi che vengono divulgati sul web o sulle guide ma non essendo gestiti sul territorio, stanno generando effetti di scarsa credibilità in termine di immagine e di responsabilità. Inoltre l’interesse che sta maturando verso questi itinerari dal punto di vista di opportunità economica, sta originando una richiesta di varianti e deviazioni che devono essere opportunamente gestite.       

Nel recente convegno Toscana in Cammino tenuto a Lucca il 26 ottobre 2019, si sono gettate le basi per un ampio coordinamento fra le associazioni di volontariato che sostengono i Cammini, la Regione Toscana e l’ANCI. Sulla scia di grandi Cammini europei https://www.era-ewv-ferp.org/, quelli marcati con la lettera E, si sta ricercando la standardizzazione dell’offerta che possa offrire percorsi e ospitalità in qualche modo certificati. I percorsi E1, E5, E7 ed E12 che attraversano l’Italia e sono gestiti dalla FIE (Federazione Italiana Escursionismo), dovrebbero rispondere a questi requisiti. Ultimamente abbiamo stretto accordi con la FIE per la manutenzione di alcuni tratti di sentieri.  

Varie Regioni si stanno organizzando per la gestione di questi processi turistici. La Regione Toscana ha varato la nuova legge sul Turismo LR 86/2016 ed emesso la LR 35/2018 dedicata ai Cammini Storici. Inoltre è in corso di revisione la legge LR 17/98 sull’escursionismo. A livello nazionale il Dipartimento del Turismo del MIBACT ha realizzato l’Atlante nazionale dei Cammini anche in forma digitale e presente anche sui canali social https://www.turismo.politicheagricole.it/news/atlante-digitale-dei-cammini-ditalia-nuova-mappa/  

La nostra Sezione è parte nelle Consulte per il Turismo presenti sul territorio previste dalla LR 86/2016. Si tratta dell’Ambito Turistico territoriale di Firenze e Area Fiorentina e quello del Mugello. Sono riconoscimenti significativi che però ci investono di responsabilità per le attese previste.  

Elencare i percorsi oggi è molto difficile dato che sono in continuo aumento. In Toscana sono già alcune decine. Alcuni hanno già il riconoscimento formale, altri non sono riconosciuti ma hanno già una diffusione mediatica. L’ultimo percorso in preparazione in cui siamo coinvolti è il Cammino di Dante tra Ravenna, Firenze che sarà presentato ufficialmente nel 2021 in occasione dei settecento anni della scomparsa del sommo Poeta. Di fatto il tracciato è già presente sul web da tempo. 

La Sezione di Firenze ha iniziato già da tempo la mappatura sulla cartografia della maggior parte dei Cammini presenti nel territorio dell’Appennino fiorentino con la realizzazione delle nuove carte dei sentieri 1:25.000 dal Mugello al Chianti fiorentino (vedi articolo su Alpinismo Fiorentino 2017). Queste carte disponibili anche in formato digitale, rappresentano un importante e insostituibile strumento per l’escursionista-viaggiatore. Per inciso si comunica che è uscita la quarta carta che comprende il Chianti Fiorentino.  

Possiamo concludere affermando che i Cammini sono e saranno sempre di più una risorsa significativa per la conoscenza, valorizzazione dell’ambiente e delle comunità a condizione che siano gestiti con coordinamento, intelligenza e lungimiranza. 

I partecipanti del GEEO del CAI Firenze sulla Via degli Dei nel 2017 a Monte Senario

E, come disse Lao Tzu, filosofo cinese, 
Un viaggio di mille chilometri comincia sempre con il primo passo. 

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