“Montagnaterapia” di Marco Isidori

Annuario 2010

Da un po’ di tempo si fa un gran parlare di “montagnaterapia” anche  se forse non tutti hanno capito cosa è con precisione.
La Montagna terapia è una metodica curativa nell’ambito del disagio psichico che ha come obiettivo soprattutto la riabilitazione del soggetto nell’ambito di un approccio curativo multifunzionale, anche se non mancano i fautori di una vera efficacia terapeutica specifica per certi disturbi. Queste “idee” hanno trovato ampio spazio di confronto sia nell’incontro “montagnaterapia e psichiatria” al rifugio Pernici, Riva del Garda nel settembre 2005, sia l’anno dopo “settembre 2006” al Centro di formazione “Bruno Crepaz”, Passo Pordoi nell’incontro “Una metodologia per la Montagnaterapia”.
Premetto che non voglio entrare con questo modesto articolo in dispute scientifiche ma solo dire che l’esperienza  del gruppo GEEO è stata riabilitativa perché così richiesto dall’ASL con la quale abbiamo collaborato. La richiesta dell’ASL riguardava un gruppo di quattro persone con disagi psichici in cura presso un centro territoriale non residenziale, che quindi tornavano a casa a fine giornata, il “centro diurno 100 stelle”.
La prima fase ha riguardato la richiesta specifica del centro tramite un loro operatore “Alessandro” che ci ha spiegato la loro necessità, una serie di piccole escursioni, per permettere ai soggetti un confronto con sé stessi in un ambito un po’ diverso dal solito ma anche con gli altri al fine di valutare “sensazioni, emozioni, e pensieri” fuori da un ambiente protetto come un Centro Diurno.
La seconda fase è stata l’incontro fisico tra i soggetti ed i nostri accompagnatori  nel Centro stesso, presenti l’operatore del centro per le presentazioni ed anche il sottoscritto che come Medico psicoterapeuta ho potuto valutare le necessità psicologiche e farmi un’idea del tipo di escursioni da proporre.
La terza fase sono state le escursioni vere e proprie fatte dai nostro accompagnatori “guidati” dal Presidente Aldo Terreni in persona e con il supporto logistico dell’ASL.
I risultati? Ottimi ci ha riferito l’operatore anche se non tutti i soggetti sono stati sempre presenti a tutte le escursioni. E’ stato facile notare come quelli che fra i soggetti erano già abituati a fare un po’ di escursionismo sono quelli che sono stati i più assidui; ma i risultati riabilitativi ci sono stati per tutti.
Cosa possiamo concludere con questa esperienza? Concludiamo che la Montagnaterapia funziona ed il CAI deve continuare ad andare avanti su questa strada, anche se con prudenza. La salute degli  altri è una cosa delicata e non ci deve essere improvvisazione! Di sicuro ci devono essere impegno e voglia di aprire la montagna anche a chi presenta certe specifiche difficoltà.
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