Gennaio 2007
Apprendo con ritardo e grande tristezza, l’immatura scomparsa di Guido Ridi. Caro Guido, T’ho conosciuto ch’eri ancora ragazzo, rammento ancora la Tua “mitica” Lambretta rossa … con serbatoio supplementare che guidavi da Firenze alle vallate alpine; T’ho avuto come allievo prima, poi Istruttore della Scuola e quindi Nazionale. Con Te se n’è andato non solo un pezzo della mia vita ma, ancor più grave, è mancato un vero amico, compagno di tante salite dalle Apuane, alle Dolomiti, al Bianco. Voglio ricordare proprio, fra tutte, la nostra salita allo sperone della Brenva, in anni ormai tanto lontani.
Andrea Bafile, alla testa di una cordata più omogenea della nostra, era uscito velocemente e scomparso alla nostra vista. Noi, ritardati dalla presenza di un “Accademico”, buon arrampicatore ma che con il ghiaccio non se l’intendeva proprio, essendo partiti alle tre dal bivacco della Fourche siamo riusciti ad arrivare alla capanna Vallot solo alle sette di sera, dopo aver attraversato il versante nord del Bianco per raggiungere la cresta delle Bosses. Avemmo la fortuna d’avere un tempo perfetto, se si fosse scatenata una bufera non so proprio come sarebbe andata a finire… Ebbi modo d’apprezzare la Tua professionalità, la Tua calma e la Tua pazienza nell’aiutare il comune compagno di cordata.
Voglio ancora ricordare come nell’autunno del 2000 non volesti mancare, nonostante avessi già gravi problemi di salute, alla proiezione in occasione dei miei 50 anni d’adesione al CAI, per dimostrarmi tutta la Tua amicizia. Oltre che Alpinista (con l’A maiuscola, sottolineo) sei stato anche velista di valore internazionale, in questo accumunato ad un altro carissimo amico troppo presto anche lui mancato, Istruttore della Scuola lui pure e compagno di tante avventure ed ascensioni, Beppe Milanesi.
Ciao caro, carissimo Guido, un grosso abbraccio, ci vediamo poi.