“Etica” di Umberto Ghiandi

Gennaio 2006

Ma che è sta roba, filosofia? Filosofia della morale?
Che strano. Che tutto cambi? Fortunatamente credo di sì! La storia ci insegna che il mondo è un divenire …Ci si augurerebbe positivo, ma purtroppo, anche guardando quello che succede alla povera Italia qualche dubbio può sorgere. E che c’entra l’etica? A cosa vogliamo “applicare” l’etica? Io povero, o anche meno povero, o meglio, ricco frequentatore della montagna  cosa intendo per etica? Qualcosa legato all’interpretazione della montagna e più nello specifico all’ interpretazione dell’arrampicata in montagna.

Umberto Ghiandi ("Etica della contemplazione")

Etica bisbetica! Tanti anni fa, quando avevo la possibilità non mi sono mai fatto una canna (bravo bischero penserà qualcuno). Allora non era etico, ed io ero un ragazzetto molto os-servante, non cattolica-mente parlando, ma piuttosto in linea. Anzi farsi le canne in certi ambienti era comple-tamente fuori dalla morale corrente. Oggi, o meglio ieri, quasi lega-lizzato il consumo di droghe leggere, morale più elastica? Etica più permissiva? Poi di nuovo la proibizione, anzi il reato! Che si stia assistendo anche ad una involuzione etica ?

Già l’etica di Dulfer e di Preuss  era profondamente diversa. Si sposò l’etica del chiodo per spostare il limite umano della difficoltà. Un matrimonio di comodo? Se non d’affari, sicuramente di sopravvivenza. Fu privilegiata la sicurezza esterna a quella interiore. Una regressione dell’idea etica di un certo Mummery: “by fair means”. Non so cosa voglia dire, ma, la mia compagna inglese dice che ci sta bene con un discorso etico e poi qualche parola straniera fa sempre un grande effetto.Da allora il deposito e il discorso etico si è stratificato di mille voci, di mille sentenze, di mille interventi. E’ andato però aumentando anche il deposito di materiale ferroso sulle montagne. In  parte anche gli alpinisti hanno dato il loro contribuito. Non certo paragonabile a quello della funivia in Marmolada. Ma in senso assoluto se si pensa alla quantità totale, la declinazione magnetica ne potrebbe risentire!

Che il deposito sia nominato “chiodo, chiodo a pressione, spit” poca mi sembra la differenza. La specie più intraprendente del mondo animale, vuole lasciare testimonianza del proprio passaggio. “Si, ma il chiodo usato con…., nella fessura……, si ma lo spit solo nel caso in cui….., con l’intelligenza……”.  L’ unica che potrebbe parlare in lungo e in largo, con competenza,  sembra non essere interessata, ma è quella che subisce, patisce le nostre attenzioni più o meno maniacali. La montagna.

Certo che tornare a scaldarsi col veggio invece che col termosifone, e l’è un po’ dura, specie se si vuole stare in casa in mutande, così come sarebbe dura tornare ad arrampicare “by fair means”. E  chi stabilirebbe quali sono i mezzi leali? Oggi la tecnologia ci ha fornito strumenti tali che possiamo passare da tante parti senza lasciare una traccia visibile del nostro operato. Le così dette protezioni veloci. Ma disgraziatamente, ai più, a me soprattutto,  la tecnologia non ha fornito un sufficiente sub-strato di…. pelo sullo stomaco. Forse bisognerebbe reimparare ad avere maggiore rispetto per il “nostro terreno di giuoco” senza nulla togliere alla nostra mania di protagonismo. Magari adottare un profilo leggermente più basso. Creare ancora strumenti che permettano alle generazioni future di  esprimere qualcosa di loro,  di nuovo, nel rispetto di  quel terreno di cui sopra. Non è proprietà privata di chi ci mette per primo le mani  (i chiodi o gli spits), è proprietà comune da salvaguardare. Parlare di proprietà comune, di questi tempi e prima delle elezioni……. Cose dure dal mondo! Ma anche il materiale ferroso è duro e una volta messo a dimora ……. Vi siete mai chiesti l’origine delle miniere dell’isola d’Elba.

Questa folle riflessione  è nata dal fatto che mi è stato chiesto se potevo scrivere qualcosa per il bollettino di Firenze, e dato che oramai la mia attività è più contemplativa che reale, ho pensato di scrivere qualcosa che poteva e voleva e doveva essere provocatoriamente pesante (?) come il ferro.

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