“Felice incontro lungo la Via degli Dei” di Giuliano Pierallini

Gennaio 2008

A Monte di Fo’, negli accoglienti locali della struttura ricettiva, poco sotto il Passo della Futa, il 2 Novembre 2007 si è svolto un incontro di notevole interesse fra i rappresentanti del C.A.I. di Bologna e di quello di Firenze, presenti alcune autorità delle due Regioni, di un buon numero d’intervenuti, oltre una settantina, che hanno avuto modo di fare anche una splendida passeggiata nel sole e nei colori autunnali, in occasione della presentazione della nuova Guida della Via degli Dei, da Bologna a Firenze (o viceversa), voluta dagli amici felsinei.
Il ritrovo, e questa la considero la cosa più importante, ha gettato le basi di una possibile collaborazione fra le due Sezioni divise dall’Appennino che gratifica entrambe, per effettuare, nel tempo, una o più escursioni partecipate da entrambi gli organismi. Ritengo questa forma di condivisione di programmi una delle maggiori possibilità che offra il nostro Sodalizio allocato stabilmente su tutto il territorio nazionale; Firenze collabora già da tempo con Cosenza e con Brescia, con altre Sezioni vi sono stati in passato rapporti importanti poi non più rinnovati; a mio parere andrebbero ripresi ed incrementati sino a poter disporre di una rete di contatti che ci consenta annualmente di spaziare attraverso realtà per noi difficilmente individuabili ed, allo stesso modo, complesse per i nostri ospiti.

Intervista ad Aldo Terreni (a sinistra) e Riccardo Focardi

Abbiamo un potenziale enorme da poter sfruttare, evitiamo di rinchiuderci nel nostro campicello, apriamoci senza timori a tutte le realtà rappresentate dal nostro patrimonio naturalistico e culturale sviluppato, in ogni Regione, dalla nostra, grande Associazione. Un C.A.I. che dialoga. Soci che camminano insieme e si scambiano esperienze. Sezioni che individuano obiettivi comuni, tutto questo, penso, sia la miglior risposta ad una certa staticità della quale ragioniamo sovente nei nostri Direttivi.
Non lasciamo che l’incontro di Monte di Fo’ resti un episodio isolato, ma sia l’inizio, o meglio il proseguimento, di un percorso comune di grande interesse e di forte valenza sociale.

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