“Franco & Giancarlo” di R. Masoni e P. Melucci

Gennaio 2006

Franco Falai e Giancarlo Dolfi, Istruttori della Piaz, hanno ricevuto nel 2005 due importanti riconoscimenti: Istruttore di Alpinismo Meritevole il primo, Istruttore Nazionale di Alpinismo Emerito, il secondo. E’ questo un traguardo di notevole valore, non solo per Loro stessi ma anche per la Scuola di Alpinismo Tita Piaz che afferma, una volta di più, la bontà della Sua lunga tradizione. Roberto Masoni e Paolo Melucci rivolgono Loro un caloroso saluto a nome di tutti i Soci di Firenze.

CARO FRANCO … (di R. Masoni)
So quanto non ami le celebrazioni ma concedimi il piacere di queste poche righe.
Proprio in altra pagina di questo Bollettino parlo di passione … passione e impegno. Due parole, due vocaboli fra tanti, eppure sufficienti a dare anche solo un’idea dei motivi per cui oggi sei stato onorato del riconoscimento di Istruttore Meritevole. Un riconoscimento di cui tutti noi della Piaz andiamo orgogliosi, un riconoscimento che meglio del nostro Direttore, Marco Passaleva, nessuno poteva condensare e descrivere, non a caso è il nostro Direttore: “Fin all’inizio dell’attività nella Scuola, Franco Falai si è sempre dedicato a pieno all’insegnamento, in silenzio e con incredibile umiltà, interpretando con estrema dedizione e disponibilità il ruolo affidatogli … Ha subìto due incidenti in montagna … ebbene , malgrado la forzata sospensione temporanea dell’attività, in entrambi i casi ha avuto lo spirito e la forza di ricominciare, per se stesso, ma soprattutto per rientrare nella “famiglia” della Scuola Tita Piaz e dedicarsi nuovamente a pieno agli allievi ed alla attività che predilige. La personalità umile ma determinata , la non comune sagacia che lo contraddistingue e la passione per l’insegnamento , che si accompagna alla pratica di un alpinismo classico ma di ottimo livello , l’esperienza e la tranquillità , la grande comunicabilità e pacatezza nell’esposizione , il rapporto di cordialità e di estrema schiettezza che riesce ad offrire agli allievi sono solo le principali doti che lo contraddistinguono sia come uomo che come Istruttore.”.

Difficile aggiungere qualcosa, caro Franco … personalmente ho sempre apprezzato la Tua presenza, il tuo darmi tranquillità anche quando le condizioni non lo favorivano essendo io, fra i due, quello meno capace, il tuo essere “compagno” di corda senza mai alzare la voce, sicuro, affidabile, e l’esserlo senza mai abbandonarsi al protagonismo. Il tuo tollerare le mie idee balorde, il tuo essere “istruttore” anche con me – e te ne ringrazio  sapendo quanto ne avrò ancora bisogno – in ugual misura come lo sei con gli allievi dei corsi, con tutti gli altri amici, talvolta anche con estranei. Uno stile di vita, il tuo, che è proprio di chi sceglie di dedicarsi all’insegnamento senza considerarlo un modo per ricevere pergamene da mettere in cornice. Ma non solo la passione e l’impegno

Franco Falai e Giancarlo Dolfi sulla cima del Procinto (foto R. Masoni)

nell’insegnamento sono ricchezze che porti nel tuo zaino, negli anni ho apprezzato anche il tuo grande amore per la montagna, l’unica cosa nella quale non mi superi. Quell’amore che ti leggo spesso negli occhi, quell’amore che riesce sempre a darti nuove emozioni, che riesce a materializzare quel sogno di libertà che c’è in ognuno di noi, eterni ragazzi forse destinati a non crescere mai.
Michel de Montaigne ha scritto “la qualità più universale è la diversità”. Non so quanto avesse avesse ragione … ma se l’aveva, beh …  sinceramente, anch’io vorrei possedere questa tua “diversità”.
Un grande abbraccio e lunga vita alla Scuola di Alpinismo Tita Piaz

CARO GIANCARLO… (di Paolo Melucci)
Il  prossimo settembre saranno cinquant’anni da quando ci trovammo, un po’ spaesati e timorosi, al Rifugio Brentei per partecipare al IX Corso per Istruttori Nazionali del C.A.I., tu inviato ufficialmente dalla Sezione, io a titolo personale (avevo tra l’altro bluffato sulla mia età: i richiesti 21 anni li avrei compiuti solo nell’ottobre successivo..!).

Direttore del Corso era il mitico Riccardo Cassin (sulle cui doti didattiche tornerò dopo) coadiuvato da Bruno Detassis, Floreanini, Grazian ed altri di cui ora mi sfugge il nome mentre fra i nostri  “condiscepoli” v’erano alpinisti del calibro di Bepi De Francesch, Quinto Scalet, Donato Zeni: Cesare Maestri si presentò agli esami scendendo in libera la via “delle Guide” al Crozzon!
Fu un periodo denso ed esaltante, alternante scherzi, lezioni pratiche con altre teoriche: fra quest’ultime indimenticabile quella di Riccardo sull’etica dell’alpinista, nella quale  affermò testualmente:“Perché, purtroppo (sic!) nei Rifugi non si deve toccare il c..o alle serve…” (destando una comprensibile quanto sommessa ilarità).

Giancarlo Dolfi in una foto anni '50

Poco tempo dopo ci arrivarono le sospirate “patacche” e fummo sicuramente fra i primis-simi a potercene fregia-re in Toscana. Oggi anche tu sei stato in-signito del titolo di Istruttore “emerito”, giusto riconoscimento alla lunga carriera, titolo che avevo già prece-dentemente conseguito con Valdo Verin.
Tu hai continuato l’attività alpinistica e didattica ben più a lungo di me (impegni lavorativi in giro per il mondo me lo hanno a un certo punto definitivamente impedito). Del tuo costante impegno penso che tutti, e in particolare la Sezione, debbano esserti grati.

Approssimandosi il tramonto di questa lunga giornata pensiamo a godercelo serenamente tra l’affetto di figli e nipoti e l’amicizia di chi ci fu compagno di corda, ricordandoci sempre che invecchiare non è poi così negativo se si considera…l’alternativa! Un abbraccio sincero.

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