“La Falterona compie 20 anni di attività” intervista a Stefano Rinaldelli

Gennaio 2006

Alpinismo Fiorentino ospita con piacere la Stazione Monte Falterona del Soccorso Alpino Speleologico Toscano che proprio quest’anno celebra 20 anni di attività. Evitando la retorica giova ricordare l’opera inesauribile dei volontari del Soccorso Alpino, una presenza fondamentale per la tutela di tutti coloro che frequentano la montagna, un aiuto concreto e di alta competenza nei momenti in cui il bisogno di un aiuto diventa urgente, talvolta vitale. Chiediamo a Stefano Rinaldelli, capo stazione M. Falterona, che abbiamo il piacere d’incontrare, quali sono i requisiti necessari ad allontanare i pericoli di una gita in montagna anche alla luce degli infortuni e delle richieste pervenute al SAST nell’ultimo anno:

Uno dei requisiti indispensabili alla sicurezza personale è dedicare un occhio di riguardo all’attrezzatura. Molto importante è affrontare un’escursione con calzature adeguate e soprattutto avere sempre a disposizione nello zaino quel minimo di attrezzatura che può risultare determinante in caso di bisogno, intendo dire una pila frontale ed un telo termico. Elementi di basso costo ma che possono risultare utili, in caso di bisogno, per qualunque attività praticata in montagna; l’escursionismo ovviamente, ma anche a coloro che praticano la caccia o si inoltrano nei boschi alla ricerca di funghi. Ancora maggiore è la necessità di questi strumenti per coloro che praticano la progressione su neve e ghiaccio quando la montagna assume la sua veste invernale, su tutto il nostro Appennino e a maggior ragione per tutti i frequentatori delle cascate di ghiaccio del Monte Acuto, del Monte Falterona e  delle Rondinaie, nell’Alto Mugello.”

Parlaci della stazione M. Falterona.
La Stazione – una delle sette del SAST, Soccorso Alpino Speleologico Toscano – copre una vastissima area che comprende il territorio montano delle Province di Prato, Firenze e Arezzo. Costituita nel 1986, in vent’anni di presenza sempre più attiva e costante sul territorio ha saputo meritare le considerazione e l’attenzione delle varie Istituzioni. Attualmente la “Monte Falterona” ha un organico di 34 volontari, compreso un volontario cinofilo per la ricerca di dispersi. L’intervento delle squadre di soccorso della Stazione avviene su richiesta delle Centrali Operative 118 o della Protezione Civile delle tre suddette Province, ed eventualmente delle Stazioni dei Carabinieri che ne facciano richiesta. In caso di emergenza sanitaria la Stazione Monte Falterona può richiedere l’intervento degli elicotteri Pegaso in dotazione all’elisoccorso 118 o di quelli del servizio antincendio in dotazione alla Regione Toscana. Il ricorso al mezzo aereo amplifica notevolmente le capacità operative del Soccorso Alpino, soprattutto considerando la vasta area di competenza territoriale sulla quale la “Monte Falterona” viene chiamata ad operare. Tuttavia i nostri volontari sono addestrati ad operare in ogni condizione, dato che – in caso di nebbia o maltempo – non sempre il mezzo aereo può risolvere l’emergenza. In questo caso l’intervento si sviluppa ricorrendo ai mezzi tradizionali – tre fuoristrada e una motoslitta sono i mezzi a disposizione delle nostre squadre – raggiungendo chi ha bisogno di aiuto eventualmente a piedi o con gli sci, per poi provvedere a risolvere l’emergenza con l’evacuazione. Che non sempre è facile – dipende delle condizioni del terreno sul quale siamo chiamati ad operare e da quelle dell’infortunato –  e che possono richiedere complicate manovre con le specifiche attrezzature di cui solo il Soccorso Alpino è dotato. I numeri telefonici per richiedere il nostro intervento sono  attivi 24 ore su 24 e sono per Firenze e il Mugello il 335 281002, per Firenze e il Valdarno il 335 6462056, per Arezzo e il Casentino il 335 6462306”.

Qualche consiglio ai frequentatori del territorio?
Buona regola è, innanzitutto, lasciare detto a casa dove si va. Troppo spesso siamo chiamati a risolvere emergenze che si presentano inizialmente quanto mai vaghe:  cercatori di funghi che non tornano per il tramonto, ma non si sa da dove partire per cercarli, è diventato ormai un classico. Dal 2000 ad oggi la “Monte Falterona” ha effettuato circa 40 interventi all’anno,  concentrati soprattutto nel periodo della ricerca dei  funghi. E proprio in questo campo, quello della ricerca dei dispersi, il Soccorso Alpino ha maturato nel corso degli anni una specifica ed esclusiva esperienza dotandosi di una razionale metodologia di ricerca che ricorre ad un attento studio e utilizzo della cartografia della zona e alla movimentazione organizzata delle squadre di ricerca, con l’utilissimo intervento delle nostre UCRS, unità cinofile di ricerca in superficie. Ma tornando ai consigli: preparare l’escursione nei dettagli, dotarsi degli strumenti e degli accessori utili, scegliere la tempistica giusta per effettuarla, è già una forma di prevenzione. Ma è importante anche l’atteggiamento che si ha nei confronti dell’ambiente: la montagna, talvolta anche il semplice bosco di collina, può diventare un luogo ostile alla presenza umana e il ritenere di essere in grado di affrontare ogni ambiente o situazione solo perché in tasca abbiamo un po’ di tecnologia si può rivelare un errore fatale. Molto spesso i nostri telefoni cellulari sono ammutoliti dalla mancanza di segnale. E allora? Allora prudenza, e rispetto per la montagna, per l’ambiente che ci circonda”.

Una situazione molto difficile risolta?
Un soccorso particolarmente complicato è stato, nel 2005, quello prestato ad  una Capogruppo di una squadriglia di Scout. La donna si è rotta una caviglia in prossimità di Monte Senario, in una zona particolarmente impervia e per il suo recupero ed evacuazione – realizzati con l’elisoccorso 118 – si è reso necessario il taglio di svariate piante per creare un varco nella fitta vegetazione per l’azione del tecnico di elisoccorso, calato con il verricello dall’elicottero e recuperato in seguito con la ferita imbarellata. Ma per citare ancora una volta l’utilità strategica del mezzo aereo vorrei ricordare che la nostra Stazione è in grado di prestare soccorso e possibilità di recupero anche nelle ore notturne grazie all’intervento degli elicotteri del SAR (Search and Rescue) di Rimini che sono adibiti al volo notturno e che hanno un canale prioritario con il Soccorso Alpino: ci stiamo esercitando da due anni per questa evenienza e siamo pronti ad affrontarla.”

Un ultimo consiglio …
Affrontare la montagna, l’ambiente naturale in piena sicurezza cercando di evitare tutte quelle situazioni, tutti quei comportamenti, che possono costituire un pericolo alla propria incolumità e a quella degli altri”.

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