“Parliamo di Alpinismo Fiorentino” di Roberto Masoni

Annuario 2009

Siamo giunti al termine del nostro mandato.
Nei tre anni appena trascorsi, la nostra Rivista è sensibilmente cresciuta: abbiamo registrato un balzo in avanti sia in termini di contenuti sia in termini grafici. Tutti noi ne siamo convinti (per noi intendo tutti i componenti della Redazione), a maggior ragione se pensiamo che nessuno di noi è un giornalista, un grafico, un impaginatore o un redattore di professione. Per questo siamo soddisfatti del nostro lavoro. Ora sta al nuovo Consiglio Direttivo, che sarà eletto entro la fine dell’anno, confermarci o meno. Ci auguriamo di non aver fatto arrabbiare nessuno.
Roberto Masoni (Direttore Responsabile)

Ma veniamo velocemente al bilancio di questi tre anni con una breve premessa. Lo scorso ottobre, parliamo quindi del 2008, a Predazzo, ha avuto luogo il 98° Congresso Nazionale del CAI. In quell’occasione il nostro Presidente Generale, Annibale Salsa, ha posto alcuni obiettivi per il CAI del futuro. Alcune nuove attività quali il canyoning, lo snowboard, il ciclo alpinismo già vivevano una fase di sviluppo, ma molti altri erano ancora gli obiettivi che Salsa annunciava sull’onda di un ritrovato spirito di aggregazione: il numero di associati che era tornato a crescere, in modo particolare fra le giovani leve, e lo sviluppo, appunto, di alcune discipline, fra cui quelle citate, che fino a pochi anni prima potevano apparire lontane anni luce dal panorama storico del CAI. Durante quel Congresso fu anche posto, fra gli obiettivi, un impegno del CAI a 360° sui temi che riguardano la montagna nel suo complesso. Non più, quindi, solo impegno nella promozione, nell’insegnamento e nelle attività turistico-ricreative ma anche nella valorizzazione morale e culturale della montagna in modo tale da rilanciarla oltre l’indifferenza che sembrava, e sembra, carat-terizzarla. Porre cioè la montagna al centro dell’attenzione anche al di là del nostro interesse di “bottega”.

Nel nostro piccolo, noi di Alpinismo Fiorentino, abbiamo raccolto l’invito del nostro Presidente Generale. Abbiamo fatto più “cultura” se è vero che nelle statistiche del nostro Bollettino questo argomento occupa ben il 43,97% dello spazio. Merito di questo balzo in avanti lo dobbiamo ai temi degli Annuari ed alle celebrazioni dei 140 anni di attività della nostra Sezione.  Sembrerà strano ma siamo riusciti a parlare anche di Dante Alighieri, di architettura hymalaiana, di Padre Balducci, di handicap, del raponzolo di montagna. Insomma non so se ci siamo riusciti, sta ai nostri Lettori giudicare, ma con un po’ di presunzione noi pensiamo di sì. Con un divario enorme, l’argomento più trattato, dopo la cultura, è stato l’escursionismo (6,90%), seguito dall’alpinismo (3,45%) che, grazie anche ai contributi sulla storia, raggiunge l’8,05%.
Molto di quanto è pubblicato è frutto della nostra bellissima (merito delle donne che ne fanno parte) e validissima (merito di tutti) Redazione. E poichè la diplomazia non è prerogativa di cui sono particolarmente dotato, dirò che vi sono buoni motivi per chiarire ciò che non va. Non ci fa, ad esempio, piacere constatare, e perdonatemi, so che non è bello ma sono costretto a fare nomi e cognomi, che il contributo della Sottosezione di Pescia è solo del 0,29%, quello delle Sottosezioni di Pontassieve e Cassa Risparmio di Firenze sono sotto l’1%, un pò meglio quello della Sottosezione di Scandicci. Così come non fa piacere riscontrare che la presenza sulle nostre pagine della Scuola di Alpinismo Tita Piaz si attesti a meno dell’1% nell’arco di tre anni. Cresce invece l’interesse per lo sci alpinismo, oggi al 3,16%  mentre fra i vari gruppi quello più presente sulle nostre pagine è il Coro la Martinella con il 2,59% seguito dal Gruppo Speleologico Fiorentino che ottiene uno spazio pari al 2,01%. Poco di questo spazio ne sfruttano invece gli altri Gruppi: lo Sci Cai l’1,72%, il Gruppo Alpinistico l’1,44% mentre il Gruppo E. Orsini e l’Alpinismo Giovanile si fermano all’1,15%. Prego tutti di non interpretare ciò come un rimprovero, sono solo numeri anche se, per quello che contano, danno la fotografia di una certa situazione.
Veniamo al sodo …  e vuoto il sacco. Da Direttore Responsabile di questa Rivista sono costretto a tirare un po’ le orecchie a tutti anche perchè è mio dovere segnalare ciò che non va. La grande soddisfazione per la crescita della nostra Rivista non è pari all’impegno, alla voglia, all’interesse che i nostri Soci sembrano porre in essa. E poichè non è raro che riceva complimenti e critiche, avverto la necessità di chiarire, e lo faccio pubblicamente con la speranza che il messaggio arrivi, che la nostra Rivista non programma spazi per l’uno o per l’altro, non ha preferenze, non limita gli spazi. Su una cosa sono d’accordo con alcune delle critiche che mi giungono, e cioè che il Bollettino è  … uno strumento sterile dal punto di vista della cronaca sociale. Il nostro spazio, non dimenticheremo mai di dirlo e lo faremo fino alla noia, è a disposizione di tutti. Dobbiamo ringraziare il nostro Presidente ed il Consiglio Direttivo per gli sforzi economici che dedicano a questa Rivista. Un costo che incide molto nel bilancio della nostra Sezione perché è considerata, e tutti sanno quanto io, personalmente, mi batta per questo, un ottimo strumento di comunicazione . In modo particolare per coloro che non partecipano alle nostre attività ma alle quali, un domani e con un po’ d’informazione, potrebbero partecipare come già tanti altri assidui frequentatori fanno.Tutto qui.
In ultimo, e concludo (prima che qualcuno mi spari …) voglio anch’io ringraziare qualcuno. D’altronde lo faccio soltanto una volta ogni tre anni e quindi mi sopporterete. Innanzitutto un grazie, per questi tre anni di lavoro, a tutta la Redazione della Rivista, la “mia” Redazione, alla quale sono legato da una spontanea amicizia: Alfio, Andrea, Carlo, Cristina, Giorgia, Giuliano, Marco B., Marco U., Pasquale, Roberto, Sergio C., Sergio R., Stefano. Sono costoro i veri artefici del gradimento di questa nostra Rivista, certamente non io, ed a Loro, come amico prima di tutto, ma anche come Direttore, vada la mia riconoscenza e quella dei nostri Soci. Voglio ringraziare, inoltre, una persona che non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno, l’amico Aldo Terreni, Presidente che ci ha lasciato ampia autonomia e libertà. Un grazie anche a Filippo Casini dell’Istituto Grafico Commerciale, dal quale tanto aiuto ricevo, ed a Paola e Letizia, colonne della nostra Segreteria. Al prossimo editoriale (fra tre anni … a Dio piacendo). Un forte abbraccio e buon Bollettino a tutti.
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