“XXVI° Corso di introduzione allo scialpinismo” di Alfio Ciabatti

Annuario 2009

Lo scialpinismo o alpinismo con gli sci è la vera espressione dello sci in libertà, la libertà di scegliere una cima che sia una grande montagna o piuttosto un colle dalla quota modesta. La libertà di interpretare l’itinerario e i pendii lasciando una elegante traccia di salita e virtuose serpentine di discesa nella neve di pendii immacolati.

La libertà di intraprendere un’ascensione in giornata o di programmare un percorso di più giorni  usufruendo dei rifugi oppure pernottando in tenda. La libertà e l’intelligenza per capire quando è il caso di rinunciare … Con queste parole è iniziato quest’anno il corso di scialpinismo.

Verso il M. Faraut in Alpi Marittime

12 partecipanti al corso di sci fuoripista e 18 a quello di scialpinismo che hanno frequentato con successo le giornate in ambiente montano e le serate in sede per apprendere le nozioni base di progressione con gli sci. Ma soprattutto 30 amici che hanno condiviso ed appreso oltre alle nozioni, il nostro modo di essere e di stare nell’ambiente. La stagione appena passata, complice probabilmente l’innevamento abbondante e una indovinata giornata in Appennino dedicata alla presentazione pratica dello scialpinismo, ha avuto una alta partecipazione che per la verità ci ha lasciato sorpresi dopo alcuni anni di partecipazione con livelli più scarsi. Quest’anno abbiamo sperimentato con successo, una giornata dedicata all’introduzione allo scialpinismo. Una giornata dove le condizioni meteo per la verità non sono state le migliori ma comunque tali da far provare l’emozione dello sci di montagna anche a chi per motivi vari non se la sentiva di impegnarsi in un corso vero e proprio. Sotto una nevicata e con la visibilità che non ha permesso di raggiungere la cima, tra capriole nella neve fresca ed esclamazioni di soddisfazione, molti hanno provato l’emozione di sciare in montagna. Questa iniziativa frutto della bella collaborazione tra la Scuola di Alpinismo e il Gruppo Scialpinistico, ha avuto anche il risultato di comunicare il modo scanzonato e di amicizia oltre che di serietà, con cui andiamo insieme. Uno spuntino al parcheggio a base di thè, panettoni e dolcezze varie con spumante ha festeggiato il battesimo di molti scialpinisti.

Prima dell’inizio del corso di scialpinismo vero e proprio, abbiamo tenuto  il breve ma intenso corso di introduzione allo sci fuoripista tenutosi fra l’Appennino e la Francia a Chamonix. Tre giornate per conoscere le nozioni basi per sciare in sicurezza fuori delle piste battute. Momenti di autentico sci nella grande montagna. La salita con l’impianto per raggiungere la cima del Grand Montet, ci proietta rapidamente in un ambiente con una dimensione diversa. Tutto quanto visibile del mondo abitato, diventa lentamente incredibilmente più piccolo e lontano.

Dal Rifugio Rio Pascolo all’Alpe di Succiso nell’Appennino reggiano

Una breve sosta prima di gustarsi il momento magico  della discesa. Dopo poche curve, abbandoniamo la pista, quella delimitata dai paletti ed entriamo nel fantastico universo del fuoripista. Attraverso ampi plateau e canali ripidi con succedersi di pendenze estremamente diverse, ci troviamo nell’imponente mondo dei ghiacciai tra seracchi e crepacci dove ritorniamo ad essere nella dimensione reale delle cose. Piccole particelle in movimento nel grande cosmo, uniche nella loro singolarità. I grandi orizzonti, la descrizione delle cime avvolte dalla neve come veli di spose, la scelta del percorso, le indicazioni su come scendere su questo tipo di neve imparando ad apprezzarne la consistenza che varia continuamente, guardare il pendio con la traccia appena disegnata immaginando la prossima, sono argomenti detti tante volte ma che ci stancheremo mai di dire perché sono parte di noi. Alla fine tanta stanchezza nelle gambe ma con la soddisfazione che permea su tutto.

Anche a Firenze in analogia ad altre Scuole di scialpinismo, abbiamo voluto sperimentare l’apertura dello scialpinismo agli amanti della tavola, ovviamente non soltanto quella imbandita di buoni cibi ma a quelli che salgono con le racchette e scendono con lo snowboard. L’esito non è stato propriamente incoraggiante, solo un iscritto che si è ritirato per solitudine. Ma riproveremo ancora perché anche questa disciplina permette di gustare l’essenza della montagna solo se praticata in sicurezza. Salire le cime innevate con gli sci sta raccogliendo sempre più interesse e l’elevato numero delle adesioni lo conferma. Il corso SA1 di quest’anno ci ha impegnato non poco a causa dei molteplici impegni contemporanei degli istruttori e del numero alto degli allievi. I partecipanti  tutti entusiasti, hanno condiviso con noi gioie e fatiche delle gite. Segnalo con piacere che ben 8 su 18 partecipanti sono state ragazze (in gamba) a rafforzare la tesi che le discipline faticose non sono solo appannaggio dei maschietti.
I partecipanti del corso in Val Bellino

Il corso si è svolto regolarmente ed il buon innevamento ha permesso l’effettuazione delle gite con soddisfazione. La solitudine, la neve che tutto trasforma, i silenzi, gli ambienti grandiosi e la fatica sono stati sempre a fianco durante le nostre giornate. La soddisfazione di raggiungere la vetta, prepararsi per la discesa, ripercorrere rapidamente la traccia faticosamente fatta in salita, sono momenti unici da vivere. Le dissertazioni sulla traccia in salita, le inversioni, i comportamenti per le linee eleganti nella discesa, l’occhio sempre attento e pronto a cogliere i particolari, le conversazioni sulla valutazione delle condizioni del tempo, le tecniche per l’autosoccorso oltre a tante nozioni, hanno accompagnato i nostri amici durante tutto il corso. Anche il simpatico momento del ristoro collettivo al termine delle gite, ha contribuito alla rottura del “ghiaccio” fra i partecipanti e gli istruttori.

Le uscite in montagna sono state fatte in Appennino e sulle Alpi. L’uscita finale del corso è stata fatta in Alpi Marittime in una zona tradizionalmente poco frequentata fin’ora, a torto, dagli scialpinisti fiorentini che ha riservato la piacevole sorpresa della scoperta degli ambiti dove è nato ad inizio del secolo passato, lo sci. La felicità nella serata finale nella cena con la consegna degli attestati dove tutti hanno dichiarato l’impegno di continuare ancora, sono testimoni del contagio della passione per questa splendida disciplina così come noi la intendiamo.
Discesa dalla Nuda

Un commento di Fabrizio che ha provato per la prima volta lo scialpinismo: “Nella scorsa stagione ho potuto avvicinarmi alla disciplina dello sci-alpinismo e  sperimentarne la pratica. E’ impegnativo. Richiede determinazione, perché c’è da faticare per salire. Occorre conoscenza dell’attrezzatura, della tecnica, della montagna. E’ importante avere dei compagni per agire in gruppo, infatti fuori dalle piste battute si è quasi sempre in percorsi solitari. Inoltre serve studio e programmazione perché si attraversano ambienti non addomesticati e talvolta ostili: momento per momento la nostra preparazione e capacità si deve confrontare con la condizione ambientale, il meteo ed il manto nevoso che solchiamo. Dobbiamo anche sempre riuscire a trovare la sobrietà e forza di rinunciare quando le condizioni non consentano quello che vorremmo. Il compenso che riceviamo è grande: l’emozione di immergersi in ambienti splendidi, magnifici momenti di diretto contatto con la forza di una natura superlativa, condividere la distensione nel convivio con i compagni dopo la discesa.

Nella scorsa stagione, con l’SA1 del CAI di Firenze, abbiamo provato alcuni assaggi: per esempio la fulgida luce in una radiosa giornata sul monte Nuda o gradi salite in Val di Bellino in Piemonte che mi hanno mostrato come anche una salita sotto i fiocchi di neve possa offrire inattese emozioni col suo ovattato silenzio nell’incedere sincronizzato della affiatata fila di sciatori.
Un ringraziamento ai bravi e simpatici istruttori del CAI che con grande energia e dedizione hanno saputo trasmettere in modo assolutamente efficace e diretto a noi allievi il loro amore per la montagna e per questo modo per visitarla. Un ringraziamento a tutti i partecipanti che ci hanno dato fiducia e naturalmente a gli istruttori con cui ho condiviso l’impegno”.
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