Valorizzare non dimenticando i nostri valori
In generale, ovunque, si nota una grande richiesta di escursionismo. Guardando il nostro territorio, la provincia di Firenze (ora città metropolitana), sono sempre più numerose le richieste di itinerari di interesse culturale, religioso, storico, naturalistico. In tutto il territorio italiano e anche dall’estero, c’è un grande desiderio di uscire dalle città, di abbandonare i mezzi a motore e di scoprire le numerosissime bellezze che abbiamo avuto la fortuna di ricevere in eredità. Ogni pretesto è valido sia esso sportivo, culturale, spirituale, gastronomico; anche i mezzi utilizzati possono essere vari, dal trekking al ciclo-escursionismo, ai trasferimenti a cavallo. Spesso le nostre sezioni fanno da “agenzie di viaggio” e sono interpellate da chi non conosce il nostro territorio e desidera frequentarlo.
Il ruolo strategico del CAI
Nel suddetto scenario i sentieri sono le infrastrutture indispensabili su cui si basa l’escursionismo. Ogni itinerario è più incerto e meno affidabile se non utilizza queste vie che, prevalentemente il CAI, ha costruito, o contribuito a realizzare. Molti percorsi “tematici”, o itinerari, transitano anche su strade sterrate, bianche o addirittura asfaltate a seconda degli obiettivi che si prefiggono, ma i “nostri” sentieri hanno sempre un ruolo importantissimo. La loro tracciatura fu fatta, ripercorrendo i tracciati utilizzati in passato dagli abitanti locali per le loro esigenze quotidiane o da coloro che, per molteplici motivi, frequentavano o attraversavano la montagna; pertanto si tratta di luoghi ricchi di “valori” e di ricordi, di storie più o meno belle, di “magia” vissuta con gioie e timori. Il CAI ha un ruolo determinante e insostituibile nel favorire l’ escursionismo. Il rapporto con l’ambiente fatto di rispetto e di curiosità, la conoscenza del territorio, la capacità di progettazione anche di nuovi itinerari, il presidio costante da parte dei propri soci (di cui l’80%sono escursionisti, ma tutti comunque amano camminare e frequentare gli ambienti naturali) sono valori imprescindibili difficilmente replicabili da altre associazioni.
La manutenzione, però, che molte sezioni eseguono egregiamente, è l’aspetto maggiormente qualificante e indispensabile per il buon funzionamento del “sistema” escursionistico. Certamente essa è anche una forma di visibilità importante per il nostro Sodalizio che, a torto o a ragione, viene considerato il “gestore” di tale sistema infrastrutturale, soprattutto per la mancanza di un’ adeguata attenzione dagli enti pubblici che dovrebbero, invece, impegnarsi per effettuarla. Si può affermare che le nostra segnaletica è, a nostro parere, la più diffusa fonte di pubblicità e identificazione nel territorio della presenza del CAI; è ovviamente essenziale per l’orientamento e la sicurezza dell’escursionista, come è fondamentale l’attività che viene fatta per garantire la fruibilità nei tratti più invasi dalla vegetazione o che necessitano di lavori per il consolidamento e la sistemazione del terreno.
La nostra attività per favorire l’escursionismo
La Sezione di Firenze, che iniziò la tracciatura dei sentieri oltre 40 anni fa, da alcuni anni ha avuto la possibilità di potenziare moltissimo l’attività di manutenzione sentieri. La disponibilità continua di un buon numero di soci volontari, l’investimento in mezzi (un pick-up), in strumenti (un pantografo per incidere autonomamente la segnaletica verticale) e in attrezzature (motosega e decepugliatore), una buona programmazione delle attività, un concreto sostegno della Sezione e una forte relazione con diversi enti locali, sono aspetti che consentono, insieme alla sottosezione di Pontassieve, un presidio efficace ed efficiente del territorio, che si traduce in 155 sentieri per un totale di circa 1000 km di sentieri.
Quest’anno, come già avvenuto anche negli ultimi due anni, gli eventi meteorologici hanno reso necessario andare oltre alla “manutenzione ordinaria” che svolgiamo in base al nostro statuto, sono sempre più richiesti interventi “straordinari” che talvolta siamo in condizione di eseguire e che richiederebbero un’attenzione maggiore dagli enti pubblici interessati, almeno nel contribuire ai rimborsi delle “spese vive” che ingiustamente gravano sulla sezione.
In particolare quest’anno segnaliamo i numerosi interventi conseguenti all’uragano del 5/6 marzo che ha abbattuto intere abetaie e causato frane. A causa di ciò abbiamo dovuto deviare percorsi e “aprire” passaggi su molti sentieri che erano intransitabili. Un altro intervento importante è stato sul crinale appenninico dove abbiamo messo in sicurezza la discesa dal Monte Gazzaro (molto frequentata anche dall’intenso transito escursionistico Bologna- Firenze), realizzando un corrimano di circa 200 metri e molti scalini per attenuare la ripidità del percorso che diventa pericoloso in caso di terreno bagnato, nei mesi precedenti al nostro lavoro diverse persone si sono ferite cadendo e sono stati necessari molteplici interventi del soccorso alpino per soccorrerle.
Dal 2015 un portale web dei sentieri, che è molto apprezzato dai visitatori, e di cui andiamo orgogliosi, fornisce un’ampissima informazione a tutti gli escursionisti; oltre ad avere ragguagli di carattere generale su come organizzare l’escursione e di tipo “turistico” sull’ambiente e la storia del territorio e su come raggiungere i sentieri, si possono scaricare tracce digitali, porzioni di carte escursionistiche, notizie utili e informazioni sui percorsi (comprese segnalazioni di attenzione e/o di chiusura), ma il “servizio maggiore e particolare per la sua rarità in questi sistemi” è la possibilità di stampare la descrizione dettagliata di ogni sentiero ottenuta tramite la digitalizzazione (oltre 700 pagine – tratte da tre volumi realizzati una trentina d’anni fa)) delle guide escursionistiche della Sezione, opportunamente aggiornate, un grande patrimonio di notizie non solo riguardo alla percorrenza, ma anche turistiche, storiche e ambientali. Vorremmo che tutti i soci, e non, collaborassero e ci “spronassero” per migliorare i contenuti, segnalandoci ogni differenza riscontrata fra quanto rappresentiamo e la realtà effettiva; non escludiamo infatti che possa essersi verificato qualche cambiamento rispetto alle nostre informazioni.
La presentazione pubblica del portale fatta ad aprile, alla quale hanno partecipato molte persone e anche diversi enti pubblici, è stata un’occasione per dibattere insieme di come vorremmo che si sviluppasse la gestione dei sentieri e la promozione degli stessi attraverso manifestazioni ed eventi. Il nostro obiettivo è ambizioso, vorremmo includere nel sistema tutti i sentieri (comunali di associazioni) e tutti gli itinerari presenti nella provincia per cercare di consentire una visione “reale” di ciò che l’escursionista incontra effettivamente, camminando. In quest’ottica, con alcuni enti pubblici stiamo già concordando una “visibilità reciproca”, la possibilità cioè di avere degli accessi dal nostro sito alle informazioni che essi forniscono sui percorsi nel loro territorio e, viceversa, dai loro siti un accesso al nostro portale per avere una visione estesa di tutti i percorsi della città metropolitana. Ciò permetterà, qualunque sia l’accesso effettuato dal visitatore, di dare visibilità alle iniziative e alle manifestazioni di entrambi. Riteniamo che questo aspetto valorizzi il territorio in generale e dia maggiore visibilità anche alla nostra presenza e alle iniziative proposte dai vari gruppi della sezione.
Quindi manutenzione, sicurezza, informazione e comunicazione, rappresentazione della realtà, tutte componenti indispensabili per favorire l’escursionismo nel nostro territorio. Si tratta di un insieme complesso, che ha necessitato e necessiterà in futuro, di un continuo lavoro per completare e mantenere aggiornati i dati presentati.
Miglioramenti necessari
Due aspetti necessitano di maggiore attenzione e di cambiamenti significativi. Il ruolo degli enti pubblici, oggi scarsamente funzionale all’escursionismo inteso nella sua globalità e quello del CAI che, se vuole mantenere (o assumere) il ruolo che gli spetta, deve “cambiare pelle” diventando un sistema unico invece che la somma di tante (anche eccellenti) individualità.
Gli enti pubblici
La Regione Toscana ha una buona legge sull’escursionismo, ma manca nella sua struttura una funzione che abbia una visione globale di tutti i sentieri e gli itinerari presenti nel territorio regionale e che svolga il coordinamento di tutte le iniziative intraprese dagli enti pubblici sottostanti. Va ricordato che la quasi totalità dei percorsi sono stati progettati e realizzati con investimenti pubblici (magari realizzando anche cartellonistica specifica e carte escursionistiche e testi di corredo), per essere poi, in tantissimi casi, “dimenticati” o trascurati, per mancanza della manutenzione necessaria e di una adeguata promozione. La mancata manutenzione, in particolare, rende molti di questi itinerari impraticabili o difficilmente individuabili, l’assenza di adeguata promozione li rende “invisibili” e sconosciuti; si tratta di tanti investimenti pubblici vanificati; sarebbe opportuno intervenire su questi percorsi per “rivitalizzarli” o, quando ciò non sia possibile, abbandonarli e cancellarli. La citata legge regionale prevedeva un concreto impegno delle province (in particolare), le quali hanno disatteso le normative previste e ignorato le attività che dovevano svolgere. Un primo tentativo di definizione della rete escursionistica toscana (RET), nel 2005, coinvolse intensamente il nostro Sodalizio che individuò oltre 5000 km di sentieri, ma non furono effettuati (dalle province, appunto) gli adempimenti conseguenti per accatastarli e quindi il progetto non ebbe seguito.
Dal 2013, la Regione ha avviato un nuovo tentativo ma, a oggi, i risultati non ci appaiono soddisfacenti. Negli ultimi anni, grazie ai fondi europei -legati a motivazioni diverse-sono proliferati sentieri e percorsi tematici (o itinerari), proposti da enti pubblici e approvati dai vari dipartimenti regionali. Ognuno ha agito secondo il proprio modo di vedere le cose, generando un grande caos per gli escursionisti, messi in grande difficoltà per il proliferare dei segni e per la mediocre gestione degli incroci fra i vari percorsi, dove è altamente probabile sbagliare direzione. Allo stesso modo sono proliferati itinerari tematici in particolare con riferimenti storici o religiosi.
Una moltitudine di percorsi, spesso sovrapposti o comunque intersecati fra loro, portatori di una grande difficoltà di “lettura” da parte dell’escursionista e quindi all’origine di significativi disagi.
A nostro parere, sarebbe necessaria, sul modello di paesi esteri e di altre regioni italiane, un’azione di coordinamento regionale centralizzata, “forte” e decisa, supportata anche da adeguati investimenti, per realizzare una effettiva rete escursionistica regionale, rispondente alla reale presenza dei percorsi, facilmente promovibile come ”sistema” e quindi mezzo di valorizzazione efficace di tutto l territorio.
La politica attuale della Regione, che si basa sulle iniziative dei singoli enti, tende a concentrare l’attenzione esclusivamente su alcuni percorsi perdendo la visione d’insieme. Su alcuni di quei percorsi la Regione stessa effettua degli investimenti per la sistemazione di base e la promozione turistica; in questo contesto, per noi disarticolato, viene penalizzata pesantemente la montagna e trascurato lo sviluppo dei centri minori che vi sono presenti, che sono così condannati ad un triste e malinconico futuro.
Auspichiamo tempi migliori e decisioni più lungimiranti: i sentieri non sono solo strumenti del turismo, sono infrastrutture fondamentali per il presidio ambientale, per l’utilizzo dei mezzi della protezione civile, per lo sport e la salute dei cittadini, per la cultura e la valorizzazione delle nostre tradizioni, per la salvaguardia da eventi calamitosi spesso derivanti dall’abbandono delle terre montane e collinari che provoca inevitabili danni a valle. Sviluppare una visione di “sistema”, destinare dei fondi per la manutenzione e per la promozione degli itinerari sarebbe una decisione saggia, apprezzabile e un positivo investimento per il futuro.
Riteniamo quindi che la Regione Toscana debba essere il vero “motore” di un sistema escursionistico completo e efficace rispondente alla realtà presente sul proprio territorio. E’, in particolare, auspicabile che essa effettui il “governo” dello stesso diventandone la principale fonte informativa in modo da fornire un’adeguata e esaudiente visibilità e di conseguenza attivare i servizi necessari alla migliore fruibilità. Questa è una nostra idea, ci impegneremo per proporla.
Il CAI
Anche il nostro sodalizio deve impegnarsi per migliorare, uscire dalla propria “nicchia” e, pur senza rinnegare la propria storia e le grandi tradizioni etiche, culturali e sportive, aprirsi alle esigenze della società attuale, diventando “motore” della crescita e della valorizzazione degli ambienti collinari e montani. In primo luogo, il gruppo regionale e le singole sezioni – insieme- devono essere (o diventare se non lo sono) il riferimento “tecnico” per gli enti pubblici che scelgono di collaborare per la realizzazione e la gestione di ogni progetto escursionistico. Affinché ciò avvenga è necessario curare al meglio ogni forma di relazione con gli enti stessi ma, soprattutto, dimostrare “sul campo” la nostra qualità per essere credibili. A tal fine è fondamentale rendere più efficace e omogeneo il sistema di manutenzione su tutto il territorio. Nella consapevolezza che, basandosi su azioni volontarie, il risultato spesso è differente a seconda dei soci su cui ogni sezione può contare, è necessario che le sezioni stesse e i gruppi regionali siano più collaborativi fra loro. Si potrebbero istituire sistemi di reciproca collaborazione, destinando azioni e risorse comuni per gestire le zone dove la manutenzione è, per forza di cose, più carente.
La manutenzione dei sentieri è importante anche per l’azione di presidio effettuata sul territorio; sempre più spesso diventiamo, per gli enti stessi, una fonte informativa degli eventi che accadono e, in questo contesto, siamo apprezzati per la rilevazione digitale dei percorsi escursionistici diventando un riferimento importante per la realizzazione di cartografia e di siti web tematici.
Quindi apertura e rapporti verso l’esterno, manutenzione e presidio del territorio; potrebbe essere un sistema per migliorarsi.