Gennaio 2010
Chiudo il cancello della casa di Bivigliano; mamma mia che buio! Il cielo è nero con tante stelle. Monto in macchina e il nonno di non addormentarmi perché può darsi di vedere qualche capriolo. Infatti, poco dopo, un capriolo ci attraversa la strada nascondendosi tra i cespugli: che bello! “Svegliati “ dice il nonno. Siamo in un piazzale vicino alla Casetta Pulledrari.
Iniziamo a camminare nel bosco che è ancora buio.Saliamo e il cielo comincia a schiarirsi. Dopo una ripida salita arriviamo al rifugio del Montanaro, una bella casetta in mezzo al bosco. E’ chiuso. Facciamo una piccola sosta quindi riprendiamo il cammino e poco dopo si apre davanti a noi un magnifico panorama: siamo sul crinale, sia a destra sia a sinistra immense valli e catene di monti a non finire. Proseguiamo per cresta e dopo una ripida salita arriviamo in cima al monte Gennaio (m. 1850).
In cima al monte, dentro una scatola di ferro, c’è il “Libro di vetta”, un quaderno dove gli escursionisti scrivono il proprio nome.Metto la mia firma e mi sdraio per riposarmi. Dopo un po’ iniziamo a scendere ma non facciamo lo stesso
percorso dell’andata. A un certo punto deviamo per raggiungere la Fonte dell’Uccelliera. E’ una sorgente che viene da sotto due massi. Quest’acqua, come scritto su una targa, con un lungo percorso si tuffa nel mare Adriatico davanti a Pola.
Dopo mangiato e bevuto quest’acqua freddissima il nonno mi propone di andare a vedere un altro rifugio: il rifugio Portafranca.Per mia fortuna è aperto. Entriamo e sentiamo un profumo di mangiare.Salutiamo il custode che ci dice che sta preparando fagioli e salcicce. Il nonno mi fa vedere l’interno del rifugio: la cucina, la sala da pranzo e per una scala si raggiungono le camere con i letti a castello; è la prima volta che vedo un rifugio.
Riprendiamo il cammino si torna al rifugio del Montanaro e qui ci aspetta un
temporale che ci accompagna fino alla macchina. Ci cambiamo i vestiti, monto in macchina e… “ che giornata! Quante emozioni: il Libro di vetta, la fonte dell’Uccelliera, il rifugio Portafranca e il temporale”. Mi risveglio a Bivigliano.
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