In gita con Giulia di Irene Gramegna Marinelli

Annuario 2012

OLYMPUS DIGITAL CAMERADomani si va allo Scaffaiolo con Giulia” dice il nonno (trauma !). Appena finita la scuola si deve già partire, con conseguente sveglia all’alba e due ore di macchina.“A che ora dobbiamo alzarci?”, domando con un po’ di terrore. “Alle sei” risponde il nonno. ( aiutooo!). Non avevo per niente voglia di partire. In macchina, col nervoso e la stanchezza addosso cercai di addormentarmi, ma i sedili duri, le buche della strada e le continue curve non me lo permettevano (che uggia!). Una volta arrivati alla Doganaccia mi feci coraggio dicendomi “Ok si può fare, ma ci sono stata già due volte”. Dopo le prime ripide salite col sole già alto, cominciò a farsi sentire la sete. Meno male che eravamo all’inizio della gita e le nostre borracce erano piene. Rispetto alle altre gite, questa volta, ero io a guidare la compagnia e con mia sorella Giulia camminavamo avanti rispetto al nonno che ci seguiva a distanza.

Durante il cammino mia sorella faceva domande a più non posso ed io le spiegavo tutto: i fiori, le sorgenti, il motivo di alcuni cancelli che trovavamo lungo il percorso, i monti che si vedevano all’orizzonte. Nelle brevi soste cercavo di spiegare a Giulia come funziona la bussola e l’altimetro. Arrivati alla meta, allo Scaffaiolo, pensavo fosse finita lì, ma invece no. Bisognava proseguire per andare al Passo dei Tre Termini (il nonno doveva fare delle foto per il suo articolo). Arrivati al Passo, dopo le classiche foto ricordo, ci siamo concessi una meritata sosta, allietata dai nostri buoni panini; alla fine del pranzo restava solo una borraccia ma il nonno ci disse: “Dopo ci fermeremo al rifugio dello Scaffaiolo dove potremo dissetarci”. Ma una brutta sorpresa ci aspettava: il rifugio era chiuso. Mangiammo e finimmo quasi tutta l’acqua. Mentre ci riposavamo pensavo a come sarebbe stato bello essere stata un cane, in modo tale da fare il bagno nel lago come un Golden-Retrivier che poco lontano stava sguazzando nell’acqua.

Avrei voluto rimanere ancora, tanto è bello quel posto, ma era già tempo di scendere. Ingannavamo il cammino di ritorno, io e mia sorella, cantando le canzoni del mio Gruppo preferito: One Direction. La fame tornò a farsi sentire, ma c’era ancora il problema acqua. Rassicurate ancora dal nonno proseguimmo nel cammino fino a trovare un ruscellino che, oltre a rinfrescarci e dissetarci, ci permise anche di mangiare. Arrivati alla macchina mi prese un po’ di tristezza perché in fondo mi ero divertita, sentendomi importante nel guidare mia sorella nella sua prima gita. In macchina sia io che Giulia cademmo in un lungo sonno.

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Ed io (di Giulia Gramegna Marinelli)

Alla gita c’ero anch’io. Durante il cammino ho visto le impronte di cavalli, dei laghetti e dei monti. Arrivati al lago c’erano altri bambini e un cane di razza Golden Retriver. Il lago era sporco perché c’erano delle foglie verdi e dei fiori.

Mentre l’Irene si riposava sono salita sul monte Cupolino da dove ho visto un bellissimo panorama. Questa gita mi è piaciuta perché ho visto tante cose.

 

 

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