“Ricordiamo Giovanni Adiodati” (Gruppo Speleologico Fiorentino)

Gennaio 2011

Venerdì 7 gennaio Giovanni Adiodati ci ha lasciato dopo aver lottato, da par suo, una battaglia contro il male che non gli dava speranza. Con Giovanni se ne va un pezzo della storia della speleologia, non solo toscana, non solo fiorentina, anche se è proprio al Gruppo Speleologico Fiorentino che ha dato maggiore lustro.

Esploratore vero, è stato uno dei precursori della nuova speleologia che inizia a guardare in alto con le prime risalite, che portano poi alle grandi esplorazioni del Corchia. Uomo complesso, tanto burbero quanto giocoso, facile alle lite, poco incline al dialogo ed ancora meno al compromesso, dotato di grande coraggio, spirito libero ed animato da grandi passioni che hanno segnato la sua vita ma anche la nostra.
Mi viene di ricordarlo a Levigliani mentre affronta i cavatori o mentre rincorre l’incauto aggressore che, in quel di Bogotà mi pare, gli ruba il borsello fino a costringerlo a mollarlo con il solo rammarico di aver perduto tempo prezioso a raccoglierlo “perché sennò lo prendevo”. Ma ancora più mi piace ricordarlo al gruppo  mentre canta, facendoci sbellicare dal ridere, “Pedro” o il “Torero Manolete” o quando risponde alla Valentina, che gli rimproverava il troppo bestemmiare, “da retta bellina, non vorrai mica che faccia la grotta in apnea per te”. Ciao Giovanni, non sei stato persona facile ma grande e vera si.

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